Lotta all’ecomafia, prestigioso riconoscimento per Rosario Cantelmo e Procura di Avellino

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L’inchiesta sull’Ex Isochimica, la fabbrica dei veleni di Avellino, è valsa il riconoscimento per l’edizione di quest’anno del Premio “Ambiente e Legalità” al Procuratore capo Rosario Cantelmo e all’aggiunto Roberto Pascot della Procura della Repubblica di Avellino. Sindaci, giornalisti, magistrati e forze dell’ordine sono stati premiati per il loro impegno nella lotta all’ecomafia in questo Festival nazionale a Rispescia (Grosseto).

“Dovrà arrivare il libeccio che farà passare quest’afa asfissiante”. Rosario Cantelmo ha citato Paolo Borsellino per evidenziare la condizione di rassegnazione e apatico distacco della società civile, riferendosi in particolare al silenzio che ha caratterizzato la vicenda dell’ex Isochimica.

“E’ molto strano – ha detto il capo della Procura avellinese – che per circa 20 anni la società civile di Avellino non abbia detto nulla per contrastare questa situazione. Sono emozionato per questo riconoscimento che premia un ufficio così piccolo come quello di Avellino. L’Isochimica è uno stabilimento che si trova al centro della città di Avellino, lì vicino c’è una scuola, c’è un campo di calcio, c’è una chiesa, luoghi che anche i ragazzini frequentano. All’interno di questo sito industriale sono interrati un milione e seicentomila chili dell’ amianto più pericoloso, il crocidolite. Un solo grammo di questa sostanza può degenerare in patologie come l’asbestosi.”

“Prima o poi il vento cambierà – ha concluso Cantelmo – dobbiamo salvaguardare l’ambiente e dobbiamo farlo noi per tutelare i nostri figli e i figli dei nostri figli.”

La Procura irpina è stata tra le prime in Italia ad applicare la legge sugli ecoreati. Nel 2016 sono stati 25.889 i reati ambientali accertati su tutto il territorio nazionale, 71 al giorno, circa 3 ogni ora. Crescono del 20% gli arresti e diminuiscono del 7% gli illeciti e, a due anni dall’entrata in vigore della legge, diminuisce il fatturato delle attività criminali contro l’ambiente. Nel 2016 i reati ambientali accertati delle forze dell’ordine e dalla Capitaneria di porto sono passati da 27.745 del 2015 a 25.889 nel 2016, con una flessione del 7%. Cresce, invece, il numero degli arresti 225 (contro i 188 del 2015), di denunce 28.818 (a fronte delle 24.623 della precedente edizione di Ecomafia) e di sequestri 7.277 (nel 2015 erano stati 7.055), a testimoniare una sempre maggiore efficacia dell’azione investigativa e repressiva.