“In pratica si introduce l’obbligo di riservare il 33% dei posti alle donne nelle liste comunali (doppia preferenza di genere) per evitare come è accaduto finora, che ci siano giunte costituite da soli uomini (in Italia il 32% delle giunte è formato da soli uomini). Secondo fonti ministeriali, sarebbero circa 2.000 i Comuni in Italia, dove non è presente nessuna donna. Nei municipi italiani le donne sono solo 23654, il 18,7% del totale. Le sindache sono 880, il 10,9% del totale. In provincia di Avellino solo 4 su 119 comuni hanno un sindaco donna ed un misero 11% di presenza femminile nelle giunte e nei consigli comunali”.
“In particolare la legge 215 /12 prevede che ,entro sei mesi dall’entrata in vigore, gli enti locali debbono adeguare i propri statuti e regolamenti alle disposizioni contenute al comma 3 dell’art.6 del T.U. come modificato dal comma 1 della legge 215/12 , che prevede la sostituzione del termine promuovere con garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti. In particolare il vigente art. 46 del T.U. degli enti locali come, appunto, modificato dalle legge 215/12 al comma 2 prevede .” Il sindaco e il presidente della provincia nominano nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini ,garantendo la presenza di entrambi i sessi tra i componenti della Giunta..” La Consigliera di parità Domenica Marianna Lomazzo ,alla luce del dettato normativo ed a seguito di innumerevoli segnalazioni di cittadini e cittadine che lamentano la scarsa presenza delle donne sia nelle giunte che nei consigli comunali, sollecita i sindaci del territorio irpino ad adeguarsi al dettato normativo, garantendo una equilibrata presenza di donne ed uomini nelle giunte e ciò anche alfine di evitare inutili e dispendiosi contenziosi e contribuire a sbloccare un sistema deficitario in termini di democrazia rappresentativa. Le donne, inoltre, possono portare alla politica e all’amministrazione una loro specificità e contribuire a risolvere concretamente i problemi. Nelle amministrazioni locali si è potuto,di fatti, verificare come la presenza delle donne abbia fatto, spesso, la differenza in termini di efficienza ed efficacia nella gestione della res pubblica”, conclude.