Lo studio: rischio tumori ridotto grazie a incremento attività fisica

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In Italia ogni anno si contano circa 363.000 nuovi casi di tumore e 177.000 decessi a essi correlati. Nonostante i progressi della medicina, un’attenzione sempre maggiore viene data alla prevenzione, partendo da uno stile di vita sano che consente di evitare un significativo numero di tumori.

Sicuramente efficace e facile da praticare, esso consiste nel tenere una dieta equilibrata, nell’abbandonare abitudini non salutari come quella del fumo, nel proteggere la pelle dai raggi solari e, non ultima in ordine di importanza, nel praticare con costanza lo sport.

Sono sempre di più le ricerche scientifiche, infatti, che ne dimostrano gli effetti benefici. L’attività fisica in generale protegge infatti l’organismo dall’insorgere dei tumori e le ore trascorse in palestra potrebbero rappresentare un importante scudo per contrastarne la comparsa.

Lo fa emergere anche un recente e corposo studio statunitense del National Cancer Institute pubblicato su “JAMA Internal Medicine”. Esaminando i dati di circa 1,4 milioni di persone che avevano preso parte a ben dodici studi europei e americani a partire dal 1987 e fino al 2004, sono emersi 186.932 casi di cancro. Dal confronto tra chi riportava un maggior impegno sportivo e i sedentari, è risultato che i più attivi presentavano un’incidenza più bassa di tredici tipi di tumore sui ventisei presi in esame.

In particolare, i più sportivi facevano notare una minor incidenza di adenocarcinoma dell’esofago (-42%), di tumore del fegato (-27%), del polmone (-26%), del rene (-23%), dello stomaco a livello del cardias (-22%), dellìendometrio (-21%), della leucemia mieloide (-20%), di mieloma (-17%), di tumore del colon (16%), di tumori della testa collo (-15%), di tumore del retto (-13%), della vescica (-13%) e della mammella (-10%). L’effetto protettivo dell’attività sportiva contro il tumore rimane evidente anche dopo aver considerato la dieta e l’eventuale status di fumatore dei partecipanti. E nel caso dei tumori al polmone e all’endometrio, l’attività fisica è risultata ulteriormente protettiva in quei soggetti in sovrappeso o addirittura obesi.

In termini generali l’analisi dimostra come l’attività fisica abbassi del 7% il rischio di ammalarsi di una neoplasia, ma in circa un quarto dei tumori considerati la riduzione del rischio supera il 20%. Solo nel caso di due forme tumorali l’attività fisica ha dimostrato di avere un effetto meno positivo, ovvero nel caso di quello della prostata (+5%) e del melanoma maligno (+27%). In quest’ultimo caso, infatti, se spesso l’attività sportiva si fa all’aria aperta, è necessario non subire le radiazioni solari ma proteggersi adeguatamente schermando a dovere la propria pelle.

Difficile stabile in quali “quantità” sottoporsi all’attività fisica. Questo è un aspetto che dipende molto anche dall’età, dalla corporatura, dallo stato di salute della persona. Ma senza dubbio, se le attuali linee guida riguardano soprattutto aspetti di prevenzione cardiovascolare, per contrastare il tumore potrebbe essere necessario alzare un po’ il livello e incominciare a praticare sport il più prima possibile. Gli esperti concordano infine sul fatto che, per avere un effetto preventivo, siano soprattutto le attività aerobiche a dare maggiori benefici perché aumentano la frequenza cardiaca (consigliate dunque passeggiate, escursioni, percorsi in bicicletta, nuoto).

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