“Lo sport è anche salute. Ci ribelliamo alle chiusure perché significa limitare il benessere degli italiani”. Palestre e non solo in piazza

0
391

Alfredo Picariello – Una bella piazza, civile ed ordinata, come ormai Avellino ci sta abituando a vedere in questo periodo. Anche il modo dello sport protesta contro i provvedimenti, ritenuti troppo restrittivi, emanati dal Governo per contenere il contagio da coronavirus. Ma la protesta è pacata, non crea problemi alle forze dell’ordine presenti ed è efficace. Piazza Libertà, ad Avellino, si colora dei cartelli dei titolari di palestre, di componenti di associazioni sportive, semplici sportivi e cittadini, “convocati” da Asi (Associazioni sportive sociali italiane) ed Endas (Ente sportivo italiano), enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni. Nel mirino, in particolare, il decreto del presidente del consiglio del 24 ottobre scorso che impone la chiusura di palestre e piscine.

Gli striscioni, dicevamo. Sloganti impattanti: “Difendiamo lo sport”, oppure “In palestra non ci si contagia”, “Lo sport merita rispetto”, “Lo sport non può morire”, “Lo sport rispetta le regole”.

“I gestori di impianti e palestre hanno subìto, e continuano a subire, danni incalcolabili dai provvedimenti dell’esecutivo nazionale. Prima sono stati costretti ad adeguarsi, anche con investimenti onerosi, a tutta una serie di normative. Controlli rigorosi, termoscanner, limitazioni agli ingressi, registri delle presenze. Tutto rispettato sempre. Ed ora, sono costretti a chiudere di nuovo”. Ettore De Conciliis, presidente Asi di Avellino, Benevento e Caserta, non ci sta.

“Noi ci ribelliamo alle chiusure perché lo sport è, innazitutto, salute. E’ provato che l’attività fisica innalza le difese immunitarie. Poi, lo sappiamo, in questo settore lavorano centinaia i migliaia di persone, si offre salute a miloni di italiani, c’è un indotto enorme per la nostra economia”.

“Chiudere lo sport – prosegue De Conciliis – significa chiudere anche la salute degli italiani. L’Asi, insieme all’Endas, si è mobiltata in tutte le città italiane per denunciare questo stato di cose. Ad Avellino siamo sotto la Prefettura proprio per lanciare un messaggio forte al Governo affinché riveda le proprie posizioni. Siamo in piazza non solo per tutelare degli interessi economici legittimi ma anche per difedere postulati e principi sani di salute e benessere per tutti gli italiani”.