Livelli di povertà in Italia: 7 italiani su 100 sono poveri, la metà vive al Sud

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1 milione 470mila famiglie residenti in Italia (il 5,7% del totale) sono in condizione di povertà assoluta: si tratta di 4 milioni e 102mila individui (il 6,8% dell’intera popolazione). Sono questi i dati relativi al 2014 presentati dall’Istat alla Camera davanti alle commissioni Lavoro e Affari Sociali per il ddl povertà.

A livello territoriale, ciò che emerge dal quadro è che tale fenomeno risulta molto più presente tra le famiglie del Mezzogiorno d’Italia. Qui infatti vengono stimate circa 704 mila famiglie (l’8,6% del totale) che vivono la propria esistenza in condizioni di assoluta povertà; un valore pari a circa 1,9 milioni di individui poveri (il 45,5% del totale).

Per quanto riguarda la composizione familiare, invece, i livelli maggiori di povertà assoluta si osservano nelle famiglie composte da cinque o più persone (il 16,4%), soprattutto se si tratta di coppie che hanno tre o più figli (il 16%) e per le famiglie che contengono al loro interno membri aggregati (l’11,5%). L’incidenza sale al 18,6% se in famiglia ci sono almeno tre figli minori e scende nelle famiglie con anziani (4% tra le famiglie con almeno due anziani).

Sempre in base al rapporto Istat, il valore della povertà assoluta è inversamente proporzionale al titolo di studio raggiunto. Se la persona di riferimento è almeno diplomata l’incidenza è quasi un terzo di quella rilevata tra chi ha la licenza elementare. La povertà assoluta colpisce in misura marginale le famiglie con a capo imprenditori, liberi professionisti o dirigenti (con un’incidenza inferiore al 2%), si mantiene al di sotto della media tra le famiglie di ritirati dal lavoro (4,4%), mentre sale al 9,7% tra le famiglie di operai per raggiungere il valore massimo tra quelle con persona di riferimento in cerca di occupazione (16,2%).

Tra le famiglie con stranieri la povertà assoluta risulta più diffusa rispetto a quelle di italiani: mentre al Nord e al Centro la povertà tra le famiglie di stranieri è stimata essere di oltre 6 volte superiore a quella delle famiglie di italiani, al Sud risulta circa tripla.

Sono inoltre ben più di 50mila le persone che risultano essere senza dimora, un ammontare che corrisponde al 2,43 per mille della popolazione regolarmente iscritta presso i comuni considerati dall’indagine, valore in aumento rispetto a tre anni prima (47 mila 648 persone). Oltre metà delle persone senza dimora vive nel Nord (circa il 56%). Rispetto al 2011 si osserva una diminuzione della quota di persone senza dimora nel Nord-est (dal 19,7% al 18%), mentre è cresciuta nel Sud (dall’8,7% all’11,1%). Rispetto al 2011, sono confermate le principali caratteristiche delle persone senza dimora: si tratta principalmente di uomini (85,7%), stranieri (58,2%), con meno di 54 anni (75,8%), con basso titolo di studio.

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