La Sidigas chiude l’anno coi botti. Betaland schiantata e Final Eight in tasca

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Sul parquet del Paladelmauro si affrontano due tra le migliori difese del campionato di Lba. Sidigas Avellino e Capo d’Orlando si ritrovano faccia a faccia esattamente un anno dopo, quasi fosse un segno del destino dopo quel 27 dicembre del 2015 a cui hanno fatto seguito le 12 vittorie di fila della Scandone.

Rendez-vuos dai toni malinconici per l’irpino Antonio Iannuzzi, in forza all’Orlandina ma cresciuto cestisticamente proprio con la canotta biancoverde addosso, il lungo – applauditissimo dal pubblico del Delmauro – è stato premiato prima della palla alta dal sindaco di Cesinali Ciro Aniello Tango.

iannuzzi
Antonio Iannuzzi

Primo quarto 30-17 Orlandina senza la stella Bruno Fitipaldo, finito ai turchi del Galatasary di coach Ataman, impegnati anche in Eurolega. In sostituzione del regista c’è il ’99 Giorgio Galipò nei 12 di coach Di Carlo. Avellino con Fesenko da starter, in quintetto con Ragland, Obasohan, Thomas e Leunen. E’ Obasohan ad inaugurare il quarto in lunetta, seguono Tepic e l’ex biancoverde Diener, prima della parità di Ragland. Il play di West Springfield smuove la retina dalla distanza per la prima volta in serata. Tepic e Stojanovic suonano la carica per i siculi, Thomas e Fesenko non ci stanno e portano la Scandone a +5. Iniziano le prime rotazioni sulle due panchine: Cusin e Zerini subentrano ai lunghi, esordio anche per Iannuzzi da avversario dei lupi. La tripla di Green dà il massimo vantaggio irpino (+12) con Di Carlo costretto alla sospensione. In uscita 1/2 di Severini che chiude il quarto.

Secondo quarto 17-15 5-0 di Ragland per l’ulteriore allungo, Stojanovic sblocca Capo d’Orlando a cui pesa in fase di costruzione di gioco l’assenza di Fitipaldo. Sacripanti si gioca il timeout, al rientro Randolph col gioco da 3 punti fa sfiorare il ventello di vantaggio ai padroni di casa. Triple per Laquintana e Ragland, Thomas segna dalla media il +20, costringendo Di Carlo nuovamente alla sospensione. La reprimenda del coach campano smuove qualcosa: Archie fa bottino pieno in lunetta, Stojanovic ne appoggia altri 2 al tabellone. Randolph chiude il quarto: 47-32 alla pausa lunga.

Terzo quarto 24-20 Doppio Tepic e Leunen ad aprire la terza frazione. Cecchino Ragland riprende a martellare la retina da oltre l’arco (finora dal campo 3/3 da 2 e 4/5 dalla distanza). Obasohan dà spettacolo con la schiacciata del +18, Thomas e ancora Ragland replicano prima dei liberi di Stojanovic, ultimo ad arrendersi tra quelli in canotta biancoblù, con i suoi 16 punti costretto tuttavia a predicare nel deserto dell’emarginazione. Si rivede Iannuzzi che segna i suoi primi 2 della serata: troppo poco, Thomas rimarca lo scarto, Green lo allunga a + 19.

Ultimo quarto 23-13 Doppia tripla in successione per Marques Green dai toni ferali per gli isolani. Iannuzzi prova a replicare da sotto il ferro con un sussulto d’orgoglio che giova a poco. Fesenko domina nel pitturato, Green detta le giuste geometrie concedendo riposo alla stella Ragland. Iannuzzi va di tripla dimostrando qualità anche dalla distanza, Sacripanti concede gli ultimi minuti anche a Parlato (subito tripla) e Esposito, con la “ola” del Palazzo ad intonare le note finali della sinfonia Sidigas del 2016. De Profundis per l’Orlandina, finisce 94-65. Le F8 per la Scandone sono cosa certa.

Avellino: Thomas 24, Ragland 20, Green 15.

Capo d’Orlando: Stojanovic 17, Delas 11, Iannuzzi e Diener 9.