L’Irpino Vinicio Capossela compie cinquant’anni: la metà sul palco, ricordando “Il Paese dei coppoloni”

0
191

Cresciuto artisticamente nei circuiti undergorund dell’Emilia – Romagna, Vinicio Capossela ha però origini irpine, più precisamente dell’Alta Irpinia, tra Calitri, paese nativo del padre e Andretta, di cui è originaria la madre. Il nome di battesimo venne scelto, pur non essendo legato alla tradizione familiare, come omaggio ad un celebre fisarmonicista.

La carriera di Vinicio inizia al Club Tenco, lanciato da Francesco Guccini, tutto questo circa venticinque anni fa. Sì perché se oggi il celebre cantautore compie il primo mezzo secolo di vita, metà della sua storia l’ha passata da cantante e polistrumentista. L’esordio musicale dell’artista è datato 1990, con l’album “All’una e trentacinque circa”, che fu manifestazione immediata di un talento fuori dal comune. Al primo lavoro ne successero altri tredici (8 in studio, 3 live e 2 raccolte), tra cui il celebre “Il Ballo di San Vito”, datato 1996. Il grande pubblico però Vinicio lo aveva già raggiunto nel 1994, con “Camera a Sud”, che conteneva “Che coss’è l’amor”, scelta anche come colonna sonora del film di Aldo, Giovanni e Giacomo, Tre Uomini e Una Gamba.

Tanta musica nella sua vita, ma non solo, perché il nome Vinicio Capossela è legato anche alla poesia, alla scrittura e al mondo del cinema. Nel 2012 si è gentilmente prestato come attore in un cortometraggio, titolato “Che fine ha fatto Pinocchio?”, interamente realizzato e interpretato da bambini di età compresa tra i sette e i quattordici anni.

imm_6782_vinicio-capossela-il-paese-dei-coppoloni
La copertina de “Il paese dei coppoloni”

Non ha mai dimenticato l’irpinia, Capossela, sua terra d’origine. Il libro “Il Paese dei coppoloni” ne è la prova evidente: l’opera trasfigura la provincia avellinese in una maestosa rupe dantesca.

“Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?” Così si chiede al viandante-narratore nelle terre dei padri (Calitri).

Uno speciale de “Il Paese dei coppoloni” è stato traslato anche su “laeffe”, il canale tv della Feltrinelli, la casa editrice del romanzo. Tante le immagini e le citazioni dell’Alta Irpinia presenti, il tutto alternato con sonorità western e country.

“Un Cammino di sette giorni, lungo i sentieri della terra lambendo i paesi della valle intorno a Cairano, Il Paese dei Coppoloni, nell’alta Irpinia, per recuperare i Siensi, il buon senso perduto nel rapporto con la natura”.

Questa la descrizione dello stesso Capossela delle nostre terre, una descrizione fornita dall’artista in occasione del Calitri Sponz Fest 2015, di cui ne è direttore artistico, tanto a sottolineare ancor di più quel legame indissolubile tra il cantautore e l’Irpinia. 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here