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L’irpino D’Errico firma a quattro mani con Donato Placido il libro “Dio e il cinema”

L’attore e poeta Donato Placido (fratello del noto Michele) racconta la sua parabola esistenziale, fatta di celluloide, inchiostro e spiritualità, in un libro pubblicato da Ferrari Editore, “Dio e il cinema. Una vita maledetta tra cielo e terra”, nato dal sodalizio creativo con l’amico scrittore Antonio G. D’Errico. Il racconto si dipana sulla scia di toccanti ricordi e riflessioni: dagli anni trascorsi in famiglia, in Puglia, a quelli della formazione attoriale a Milano, per arrivare all’incontro con il mondo del piccolo e grande schermo.

E poi, il legame umano e artistico con il fratello Michele, con attori e registi come Tinto Brass, Marco Bellocchio, Riccardo Scamarcio, i retroscena inattesi sui set. E ancora, la passione per la poesia, le scelte anticonvenzionali, le contraddizioni apparentemente discordanti, i momenti bui, impressi nella memoria, trasformati in luci della coscienza.

Gli eventi privati si compenetrano così con quelli pubblici, in un lucido amarcord, tra passato e presente, che a tratti ricorda un romanzo intimista, a tratti un pamphlet di denuncia contro le ingiustizie, a tratti, infine, Dio e il cinema si fanno rifugio taumaturgico di una vita maledetta tra cielo e terra. Il volume è accompagnato dai testi introduttivi di Michela Zanarella e Antonio Pascotto.

D’Errico, nato a Monteverde, vive ed insegna a Milano ed è già vincitore del premio Monteverde 2018. Lo scrittore irpino è stato anche biografo di Pino Daniele e Eugenio Finardi.

 

 

 

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