L’Irpinia del Taurasi inebria i Russi.

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L’Irpinia delle eccellenze, quella del Taurasi per intenderci, tenta di sedurre i grandi capitali stranieri, in primis quelli al di là degli Urali.

Con un baloon rosso rubino la provincia di Avellino prova ad inebriare i nipoti di Putin.

A rendere appetibile, o meglio “degustabile” è il caso di scriverlo, le dolci pendenze della Valle del Calore, le quotazioni dei terreni coltivati con il più importante vitigno autoctono, valutato 60 mila  euro l’ettaro.

La crisi sembra ormai lontana e le quotazioni riprendono a salire, almeno per il comparto enologico.

La recente kermesse dedicata al vino che si è svolta a Verona ha evidenziato un incremento della domanda per l’acquisto dei vigneti di nicchia, tra cui anche il Taurasi.

Ovviamente, oltre agli operatori del settore, quello che viene considerato “lo shopping dei vigneti” riguarda principalmente grossi imprenditori, manager, ma anche personaggi dello spettacolo e dello sport che hanno ingaggi da milioni di euro.

La borsa dei vigneti inserisce tra le top anche il Taurasi con una quotazione di 50/60 mila euro per ettaro e in Irpinia già sono presenti numerose offerte sui siti immobiliari specializzati che propongono diverse di tipologie di terreno, per un prezzo che varia dai 40 mila euro ai 150 mila euro già coltivato con annesse case coloniche o cascine.

Ovviamente la fanno da padrone le sottosezioni di antico pregio con quotazioni che possono raggiungere un milioni di euro per ettaro.

L’Irpinia appare penalizzata dall’estrema parcellizzazione dei terreni, che non consentono di individuare appezzamenti sufficienti a garantire una produzione ex novo di Taurasi.

Anche la quotazione appare troppo bassa per privarsi di un vigneto di Taurasi. Chi ne è proprietario trova più conveniente curarne la produzione piuttosto che fare cassa con la vendita.

La domanda, pertanto, in Irpinia proviene principalmente dagli imprenditori di settore già presenti sul mercato che intendono incrementare la produzione, ma le attenzioni da parte degli stranieri, Russi in testa, crescono e grandi capitali potrebbero sbarcare in Irpinia, alla ricerca di nuovi segmenti di investimento.

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