L’Irpinia dei lavoratori e dei sindacati unita per il 1 Maggio

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La festa dei lavoratori coincide, quest’anno, con un momento politico ed economico particolarmente critico del nostro paese. E la provincia di Avellino rispecchia, con gli avvenimenti degli ultimi mesi, in pieno il trend negativo dell’Italia con una profonda crisi al limite della recessione. Il mondo del lavoro irpino è in grave difficoltà e la chiusura di una serie di stabilimenti industriali, le diminuzioni dei fatturati nella piccola e media impresa, in tale ambito i dati presentati dall’Istat sono assolutamente preoccupanti, senza dimenticare la classifica Movimprese che vede il comparto artigiano in terzultima posizione a livello nazionale, forniscono un quadro oltremodo difficile e complicato. Oltre seimila lavoratori in cassa integrazione e mobilità nel settore industriale e manifatturiero ci restituiscono un quadro disastroso della realtà produttiva ed occupazionale della nostra provincia.
“Il Governo deve porre al centro della propria azione politica e parlamentare le ragioni del lavoro e della famiglia, – si legge nella lunga analisi di Franco De Feo della Uil – in modo serio ed incisivo, lasciando da parte gli squilli di tromba ed i messaggi mediatici che non corrispondono a provvedimenti legislativi e regolamentari conseguenti. Sono indispensabili ammortizzatori sociali necessari a sostenere il reddito e le famiglie in gravi difficoltà economiche e tutte le tipologie di lavoratori e di contratto, dal tempo indeterminato al determinato e part-time, ai lavoratori atipici e precari, e salutiamo positivamente l’accordo realizzato da Cgil-Cisl-Uil (nello specifico da Nidil, Alai e Cpo) con il Ministero del Lavoro che prevede la corresponsione di una-tantum di 1300 euro ai lavoratori in somministrazione (ex interinali) che hanno maturato almeno 78 giorni di lavoro.
Uscire dalla crisi rilanciando lo sviluppo, i fondi strutturali 2007-2013 sono una grande occasione per il Sud e per la nostra provincia di realizzare l’obiettivo delle grandi infrastrutture all’interno dei corridoi europei di sviluppo e degli assi strategici Nord-Sud ed Est-Ovest. In tale ottica rivendichiamo il completamento degli assi viari per lo sviluppo, la Lioni-Grottaminarda, la Cervinara-Pianodardine, e la realizzazione della “piattaforma logistica” dell’Alta Capacità in Valle Ufita al servizio delle preesistenti attività produttive ed in grado di attrarre nuovi investimenti. Diventa fondamentale l’attivazione degli accordi di programma sottoscritti dalle parti sociali quali l’auto-motive”, “aerospaziali”, “agroindustria ed agroalimentari”, “settore informatico”, l’enogastronomico, il turismo la ricerca e la formazione, la salvaguardia e la sicurezza dell’ambiente e la piena operatività dei distretti industriali oggi in crisi.
I fondi FAS dovranno essere blindati ed utilizzati per supportare le iniziative per lo sviluppo e l’occupazione nelle aree del Mezzogiorno con ricadute significative per l’occupazione, per dare risposte concrete agli oltre 75.000 disoccupati ed ai tanti lavoratori precari, anche con alta scolarità e qualificazione professionale. Questo 1 Maggio ci impone quindi di scendere in piazza con uno spirito fortemente unitario, da una parte la solidarietà per l’Abruzzo terremotato, dall’altra la necessità di attivare un progetto di confronto con le nostre naturali controparti, con la politica e le Istituzioni locali. Obiettivo primario per Cgil, Cisl e Uil deve essere, infatti, la condivisione della piattaforma comune, lavorare insieme per trovare soluzioni valide e realizzabili. Per lanciare un messaggio forte ai cittadini e un segnale al mondo istituzionale. Sarà certamente un cammino lungo e faticoso, dobbiamo farlo per i tanti cittadini che hanno bisogno di lavoro e soffrono lo stato di inoccupazione o disoccupazione ed anche per le tante famiglie che soffrono per le difficoltà abitative, in mancanza di una casa decente perché impossibilitati a ricorrere al mercato privato delle locazioni. Anche in questo settore siamo in emergenza, servirebbero almeno 1000 alloggi per dare una prima risposta adeguata al fabbisogno esistente nella provincia. Frattanto ribadiamo la necessità di porre un freno nella città di Avellino alle occupazioni abusive, di dare basta agli abusi indiscriminati ed alle complicità burocratiche, una volta per sempre si faccia chiarezza e si indaghi sugli affari costruiti sul bisogno della povera gente. Nella piattaforma unitaria è stato rilanciato con forza una costante battaglia al “lavoro nero” ed alle inadempienze in materia di sicurezza sui posti di lavoro, un impegno eccezionale che deve continuare per estendere sempre di più la cultura della sicurezza e della legalità.
Legalità, dignità, sicurezza, ambiente, diritti e solidarietà per il lavoro e per uscire dalla crisi, un nuovo patto per l’Irpinia, la Uil è pronta a fare, fino in fondo e sempre, la propria parte”.

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