Flumeri – La Fiat lascia la Valle dell’Ufita: l’Irisbus chiude. La notizia, pubblicata dal quotidiano “Il Mattino”, è assolutamente dirompente. L’Irisbus rappresenta infatti la terza azienda irpina ed è la più importante dell’area industriale dell’Ufita. La clamorosa indiscrezione giunge da Roma. Una vertenza già piuttosto avanzata, alla quale starebbero lavorando i vertici nazionali delle organizzazioni sindacali insieme al Lingotto. Per l’azienda irpina che produce pullman si prospetterebbero allora due scenari. O la chiusura, con gli effetti drammatici collegati alla perdita di centinaia di posti di lavoro, oppure il passaggio dello stabilimento ad un nuovo imprenditore, italiano, che sarebbe già disponibile. In questa seconda ipotesi, l’azienda di Flumeri potrebbe produrre autobus gran turismo e componentistica per i Suv.
Come è noto, l’Irisbus è l’unica azienda italiana che produce pulmann. Ma da anni lo stabilimento è attraversato da una crisi profonda, alla quale le istituzioni, governo nazionale e Regione in primis, non hanno saputo o voluto dare risposte. Per questo, il Lingotto ha fatto sapere che per saturare le richieste del mercato i due stabilimenti europei situati in Francia e Repubblica Ceca sono sufficienti. Di qui la chiusura degli altri due: quello irpino e quello catalano di Barcellona. L’Irpinia frana. Il progressivo disfacimento del tessuto industriale irpino prosegue in maniera inesorabile. Stamattina, al di fuori dei cancelli dello stabilimento, è montata prontamte la protesta dei lavoratori contro Marchionne. Gli operai hanno bloccato la strada.
LA FIOM
“Con una decisione inaudita e irresponsabile i vertici della Irisbus anno annunciato a breve la dismissione della produzione di autobus nello stabilimento di Flumeri”. Questo il commento di Sergio Scarpa, segretario provinciale del sindacato. “E’ una decisione incomprensibile – aggiunge – che determina un vero terremoto sociale nella valle dell’Ufita e nell’intera provincia di Avellino. Gravi sono le responsabilità dell’amministratore delegato Sergio Marchionne che nonostante i proclami di sviluppo e investimenti estorti con accordi sindacali capestro chiude dopo Termini Imerese e imola anche l’unico stabilimento che produce Autobus in Italia . Altrettanto gravi sono le responsabilità del Governo e delle istituzioni locali per l’assenza di una vera politica industriale nel settore del trasporto pubblico falcidiato dai ripetuti tagli agli investimenti per il rinnovo del parco autobus e che lasciano agire indisturbato il più grande gruppo industriale del Paese che progressivamente sta spostando la produzione fuori dai confini nazionali. A questo si aggiunge l’incerta prospettiva occupazionale dei lavoratori della FMA che dopo tre anni di cassa integrazione ancora non conoscono quali motori e quanti motori verranno prodotti nello stabilimento di Pratola Serra. Il sindacato e i lavoratori non possono essere lasciati soli di fronte ad una vertenza che rischia di pregiudicare definitivamente l’intero apparato industriale della provincia di Avellino. Le istituzioni locali devono adoperarsi per istituire immediatamente un tavolo presso il ministero dello sviluppo economico per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Valle Ufita riconfermando la sua missione industriale di produzione di Autobus all’interno del gruppo Fiat. La Fiom Cgil ritiene fondamentale una forte mobilitazione anche con iniziative eclatanti che veda la massima unità delle forze sindacali, politiche e sociali della nostra provincia.”