Lioni, il centro diabetologico senza medico prescrittore per sensori salvavita

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Una situazione preoccupante sta mettendo a rischio la salute di oltre 120 pazienti diabetici utilizzatori di tecnologie in ambito diabetologico seguiti presso il centro di Lioni. Recentemente privato del suo medico prescrittore a causa del pensionamento, il centro diabetologico di secondo livello non riesce più a garantire la prescrizione dei sensori di monitoraggio glicemico (CGM), dispositivi elettronici essenziali per la gestione della malattia, specialmente per i pazienti più fragili e allettati.

Dopo il pensionamento del responsabile del centro, i pazienti si sono trovati di fronte a un’interruzione del servizio. I malati, senza supporto, si sono visti dunque costretti a rivolgersi ad altre strutture, come l’ospedale Moscati di Avellino. L’alternativa alla prescrizione è presso una clinica convenzionata di Ariano Irpino. Una soluzione che non solo implica un disguido logistico significativo, nel primo caso, ma anche un danno erariale nei riguardi dell’Asl nel secondo.

Il problema non è di facile risoluzione. A quanto pare, le abilitazioni dei medici prescrittori in Regione Campania sono ferme dal 2020 e il blocco del turnover si è accentuato con le recenti linee guida regionali del 2023. Queste disposizioni hanno stabilito che i centri diabetologici di secondo livello, come quelli di Lioni e Montoro, non sono più autorizzati a prescrivere tecnologie avanzate per il monitoraggio dei pazienti diabetici se i diabetologici che esercitano questi centri non sono formati da corsi che la regione Campania tarda a istituire.

La denuncia dei pazienti e delle loro famiglie è chiara: “Non è concepibile che dal pubblico siamo costretti a rivolgerci al privato, aggravando ulteriormente le spese per le nostre cure”. Molti di questi pazienti sono in condizioni di fragilità estrema e necessitano di una gestione continua della glicemia, rendendo la situazione ancora più critica. In risposta a questa emergenza, al centro diabetologico si stanno valutando le possibili alternative per poter continuare a fornire assistenza come già accadeva a chi ne ha più bisogno.