Lioni – Giovedì 22 novembre alle ore 16 a Lioni l’incontro dei geologi “sui luoghi del sisma che seminò morte”.
Ore 19 e 35 del 23 novembre 1980. Una scossa di terremoto di magnitudo 9 della scala Mercalli, della durata di 60 secondi rade al suolo decine di paesi della Campania. Quella domenica persero la vita 3100 persone mentre 7671 rimasero ferite. Nella memoria comune sono ancora impresse le immagini di terrore, speranza, del freddo, delle tende piene di neve, del Presidente Sandro Pertini (subito tra la gente dell’Irpinia) il cui monito portò alle dimissioni del Ministro Rognoni, poi ritirate e del Santo Padre che sorvolò i luoghi e poi scese anche tra la folla disperata. Le province maggiormente colpite furono Avellino con 2094 morti e 2866 feriti, Salerno con 625 morti e 471 feriti. Più di 4000 persone lasciarono la propria terra emigrando al nord ed in alcuni casi anche in Germania o in Svizzera. Un terremoto geofisico ma anche politico come scrisse qualche giornalista. Un terremoto sfociato in inchieste giudiziarie. In molti articoli la domanda ricorrente era: perché decine di centri storici non hanno resistito al terremoto? Si puntò l’indice sul come erano stati costruiti molti edifici poi crollati. Ma tutto ciò potrebbe ripetersi? Quale è la situazione attuale in Campania? I geologi cercheranno di dare risposte ma soprattutto lanceranno proposte.
“Non bisogna dimenticare che nel 1930 un altro terremoto forte causò in Campania 1400 morti – ha dichiarato Francesco Russo, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania – e che nel 1962 un altro terremoto fece 12 vittime. In una Regione quale la nostra,dove abbiamo un forte rischio sismico appare evidente l’importanza e la propedeutica definizione di un corretto Modello Geologico di riferimento, di esclusiva competenza geologica, quale presupposto basilare prima di una qualsiasi forma di pianificazione”. Russo ha sottolineato che “non lanciamo allarmi ma è giusto procedere, come già sta facendo la Regione, alla sicurezza del territorio. La Campania è una regione dal forte rischio sismico”. Dunque “abbiamo presentato alla Regione un testo di approfondimento sulle Linee Guida per la Pianificazione Geologica in Zona Sismica. Gli sviluppi tecnico scientifici dall’80 ad oggi, con la elaborazione di una nuova mappa della sismicità in Italia e la definizione di nuovi criteri per la classificazione dei comuni sismici unitamente alle innovazioni normative e regolamentari urbanistiche e delle Autorità di bacino, hanno reso obsoleta la legge regionale del 1983. Tale norma regionale, che ha permesso di gestire in modo ottimale la fase post sismica dell’80, non è più adeguata ai nuovi parametri imposti dall’Ordinanza della Protezione Civile 3274/03 ed è tecnicamente superata dagli sviluppi tecnici e scientifici nel campo della geologia applicata alla pianificazione territoriale”. Alla conferenza parteciperanno anche Rodolfo Salzarulo, sindaco di Lioni, Italo Giulivo, geologo e Capoarea Lavori Pubblici Regione Campania, Luigi Cicalese, Dirigente del Settore Suolo Regione Campania, Gerardo Lombardi, Consigliere dell’Ordine dei Geologi della Campania, Eliana Esposito e Sabina Porfido, geologhe del CNR – IAMC, Michele Calmieri, geologo e Dirigente del Settore Protezione Civile Regione Campania.