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Lioni-Grottaminarda, la rabbia del sindacato: “Tutto fermo, lavoratori senza futuro”

lioni grotta

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“La burocrazia statuale è ormai padrona di tutto, e della Lioni-Grottaminarda sta per decretare non il blocco ma la morte. È stato tolto il commissario il 31 dicembre 2018, si è aspettato mesi per l’individuazione di una soluzione e intanto con cantieri fermi o a singhiozzo i lavoratori sono stati licenziati. Sull’ultimo cantiere della Saf 3 srl gli ultimi 30 dipendenti sono in procedura di licenziamento con stipendi arretrati da 4 mesi”.

Cgil, Cisl e Uil lanciano l’ennesimo grido d’allarme sul completamento della Lioni-Grottaminarda. “Poi si è individuato il committente nella Regione Campania con un passaggio di competenze tra Ministero e Regione con il decreto sblocca cantieri ma, ad oltre un mese dal passaggio formale delle competenze amministrative, v’è il silenzio assoluto. Nemmeno è stato avviato il sostanziale trasferimento delle carte e dei consuntivi dei lavori perché si possa avviare poi una ripartenza dei cantieri. Lo sblocca cantieri assegna le competenze in capo all’Assessorato regionale alle Infrastrutture, ma se si volesse aspettare ancora la conversione in legge, l’opera della Lioni Grottaminarda non avrebbe più tempi certi per la sua ripresa, nemmeno per l’autunno 2019”.

“Un disastro che già noi Sindacato delle Costruzioni, Fillea, Filca, Feneal e Cgil, Cisl e Uil insieme ai Costruttori e ai Comuni della dell’Ufita, della Baronia, della Valle del Cervaro e dell’Alta Irpinia denunciammo. Il 1 marzo 2019 una manifestazione di popolo chiedeva lo sblocco della Lioni-Grottaminarda, il lavoro per i 200 operai, la ripresa delle attività dirette e la salvaguardia dell’indotto. Ancora lo sciopero generale delle Costruzioni a Roma il 15 marzo. Ma al di là della ribalta anche nazionale che ha avuto la manifestazione, continua a crescere l’erba nel cantiere”.

Si chiede ora “che la Regione Campania si faccia parte attiva per la richiesta della Cassa integrazione per i lavoratori e che detti i tempi perché la titolarità amministrativa del dell’opera sia sostanziale. Convochi subito un tavolo istituzionale con il ministero, l’Unione dei Comuni, I Sindacati per ogni livello di competenza, le parti datoriali perché si risolva al più presto il passaggio di consegne, ma soprattutto si definiscano tempi e procedure certe per arrivare finalmente alla fattiva ripresa dell’opera”.

“Questo blocco non solo è dell’opera, ma dell’intera economia locale e regionale. Al licenziamento degli operai si sta avvicinando il possibile fallimento di imprese che si sono esposte finanziariamente. Il dramma di molti e di molte famiglie senza reddito. Come in un’emergenza degli stessi anni della idea della Lioni-Grottaminarda rimane attuale quell’appello: Fate Presto! Si potrebbe morire anche per un eterno cantiere”.

“Si arrivi subito alla ripartenza dell’opera, si finisca con pastoie burocratiche prima che si scenda di nuovo in piazza, in maniera ancora più forte ed eclatante”.

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