L’insegnamento di Pasquale Moschiano: cultura antidoto al campanilismo

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VALLO LAURO- La cultura puo’ essere il vero antidoto al campanilismo. E’ la lezione che l’impegno di Pasquale Moschiano, il professore e storico che per oltre mezzo secolo si e’ impegnato nello studio delle bellezze del Vallo di Lauro, ha consegnato alla platea di studenti, docenti, rappresentanti della cultura locale e delle istituzioni, che domenica sera hanno voluto ricordarlo nella Sala D’Armi del Castello Lancellotti. Anche post mortem l’impegno di Pasquale Moschiano continua a dare insegnamenti alla comunità del Vallo di Lauro. Non una location a caso, quella scelta dal Comitato che insieme al Comune di Lauro si occupa della memoria del “maestro” e che ha organizzato una serata per premiare i cinque studenti che hanno partecipato al Concorso destinato alle scuole medie e superiori del Vallo di Lauro sulla conoscenza dei beni culturali e sulle idee per farli conoscere e valorizzarli. E la prima edizione ha avuto gia’ un discreto riscontro in termini di partecipazione. 11 elaborati delle scuole medie e 14 delle scuole superiori. Cinque gli studenti premiati dalla Commissione che ha valutato le prove. Nella sezione dedicata alla Scuola Media c’e’ un vero e proprio en plein degli studenti di Quindici. Il primo premio e’ andato al lavoro sulla Chiesa di San Aniello e Santa Lucia di Quindici realizzato da Paolino Scibelli, il secondo a Denis Dzyubinskiy con un lavoro su Palazzo Pignatelli di Lauro, premiata anche Pia Ferrentino con un lavoro sulla Chiesa Madre di Quindici.

I premi destinati agli studenti delle scuole superiori, gli alunni del Nobile Amundsen di Lauro, oltre a quella del Comune hanno registrato anche una seconda premiazione offerta dal principe Pietro Lancellotti, compulsato ad horas dall’avvocato Pasquale Colucci, uno dei riferimenti del Comitato nato per celebrare la figura del professore Moschiano. I due premi sono andati a lavori che hanno riguardato la.stessa location dell’evento, ovvero il Castello Lancellotti. Il secondo premio allo studente della V A Francesco Pio Aschettino, il primo premio Marian Apostu dell’Alberghiero di Marzano di Nola
GLI INTERVENTI
L’apertura della manifestazione è stata dedicata ai saluti istituzionali. Il Comune di Lauro, che ha patrocinato e finanziato i premi e la manifestazione. La delegata Paola Scafuro, che ha portato i saluti del sindaco, ha ricordato due immagini significative dell’impegno sociale e culturale di Pasquale Moschiano. Quella dell’instancabile ricercatore, sempre immerso nella sua attività di scoperta della bellezza e dell’uomo e del maestro circondato dai giovani. Ha scelto un passaggio del suo impegno politico, invece, il presidente del consiglio comunale di Lauro Antonio Casoria. Ricordando gli insegnamenti avuti nella comune parentesi amministrativa vissuta con Pasquale Moschiano negli anni dell’ amministrazione guidata da Ottavio Colucci. “Una guida etica e ideologica” cosi ha ricordato il legame con Moschiano la dirigente scolastica dell’Ic Croce Maria Siniscalchi: “ub compagno di viaggio con l’ attrezzatura giusta, la sua capacità e’ stata quella di attorniarsi di giovani. Era alla continua ricerca della verità e della bellezza e lo faceva con amore profondo. Amava il suo territorio. Un insegnante che trascinava e lo faceva nel modo più semplice di questi mondo. Omaggiare il professore Moschiano vuol dire continuare a fare quello che lui ha fatto. Dobbiamo proporre come scuola una rete di percorsi sistematici per far conoscere ai giovani la loro terra, ma imparare ad amare ed amarsi dal territorio che ci appartiene”. Stessa emozione anche quella trasmessa dalla dirigente del Liceo Gina Conte: “Bellissimo conoscere la figura del professore Moschiano, che ho avuto modo di conoscere grazie a questa mia esperienza. Importante partire dal locale per la conoscenza”. Il direttore scolastico Regioanale Ettore Acerra ha intanto chiarito di non essere presente come istituzione, quantomeno non solo: “sono qua- ha spiegato- come amico della famiglia Moschiano. Pasquale Moschiano in primis e’ stato maestro di scuola, Il professore è stato storico, una persona impegnata nel sociale. L’ho conosciuto nel 1985, durante la campagna elettorale per le amministrative e le serate a casa del professor Moschiano quando parlavamo dei programmi, del progetto. Una delle sue doti principali è stata quella di ragionare come territorio e non come campanile. Sono anni che ragioniamo di Unione dei Comuni. Lui aveva interpretato benissimo questo spirito”.
Emozionato anche Michele Scafuro , docente universitario e componente della giuria che ha corretto gli elaborati. Un legame profondo con il professore Moschiano. Ha voluto ricordare cosa gli disse commentando l’uscita di un Ministro che pensava che la cultura non desse da mangiare: “Mi disse non è che si può vivere, si deve vivere con la cultura. Aver letto questi temi mi ha fatto rivivere l’ entusiasmo che viveva il professore. La sua testimonianza è una delle opere più compiute che ci ha lasciato”.
La professoressa Rosanna Daniele ha parlato a tutti i ragazzi che hanno partecipato al Concorso rappresentandogli come: “avete dato tanto, una piccola lezione di vita anche per voi stessi. Nella vita quello che di realizza con lo scrupolo ti deve stimolare a dare di più”. Il direttore del Museo Nobile e componente della Commissione Antonio Ventre ha ricordato come: “Non c’è persona di cultura che non sia passato attraverso il professore Moschiano. Non si scappa da lì. La prima cosa che feci venti anni fa quando arrivai a Lauro fu intrufolarmi negli eventi dove era presente . Gli chiesi se potessi interessarmi di cultura”. A nome della famiglia e’ intervenuto l’avvocato Sabato Moschiano, figlio del compianto Pasquale:
Credo che mio padre abbia lasciato una traccia significativa che ha una doppia valenza. Una valoriale, che ha carattere formativo e una traccia politica, intesa in senso lato. Nulla costruisce più della cultura. Pensare ad un rilancio significativo del territorio in senso politico a partire dalla cultura. Ed e’ bello che questo stimolo provenga dall’opera che mio padre ha fatto”. La chiusura affidata a due compagni di percorso di Pasquale Moschiano, gli ex dirigenti scolastici Bruno Donnarumma e Francesco Sepe. Il primo ha ricordato come Pasquale Moschiano sia stato : “Un compagno si strada, di vita e di percorso. Perché tutte le attività e le volte che abbiamo organizzato qualsiasi cosa era presente. Ci supportava, ci stimolava e ci confortava”. Per Sepe, cui è toccato chiudere la manifestazione: “La cultura unisce, questo è il banco di prova su cui si devono misurare le amministrazioni sagge, come e’ stata quella di Lauro con questa iniziativa. Stasera abbiamo due grandi attori. Pasquale Moschiano, che rappresenta il patrimonio del nostro territorio. Senza di lui tutta la nostra cultura andrebbe in polvere e gli studenti, i giovani. Tra Pasquale e la gioventù c’è un comune denominatore che si chiama scuola. Recupero della cultura locale deve entrare perciò a pieno titolo nella programmazione scolastica”.