Linee programmatiche Ciampi, la posizione della Rete Soma

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La rete Soma prende parola sulle linee programmatiche presentate dal sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi.

In relazione alle linee programmatiche depositate dal Sindaco Vincenzo Ciampi non possiamo che esprimere alcune nostre opinioni sul piano amministrativo immaginato per la città, nella speranza che il dibattito pubblico torni ad essere uno spazio di confronto che riesca a comprendere in profondità i bisogni della città e le soluzioni da costruire per migliorarla.

Soma-Solidarietà e Mutualismo nasce per costruire una dimensione collettiva fondata sui legami tra persone e la rigenerazione dei quartieri nell’ottica di una rinascita della nostra comunità sui principi di prossimità e sussidiarietà. Abbiamo scelto di praticare il mutualismo perché non rinunciamo ad una visione generale su come il pubblico, lo Stato e l’amministrazione dovrebbero organizzare i servizi necessari a garantire la dignità di ogni persona a prescindere dalle condizioni economiche, dal colore della pelle o del credo religioso. Pensiamo, anche, che il protagonismo attivo, l’avere voce in capitolo, la costruzione di un piano di iniziativa collettivo sia uno degli strumenti principali per l’uscita dalla marginalità.

In quest’ottica non possiamo che apprezzare l’intenzione di trasformare la prassi amministrativa aprendola alle procedure di democrazia partecipata. Il bilancio partecipato, le delibere popolari, i referendum abrogativi e propositivi possono e devono essere strumenti per l’emersione dei bisogni delle fasce popolari della città, di chi è più in difficoltà e molto spesso non ha visto contare la sua voce. Chiediamo che questi processi siano progettati ed attuati insieme a tutti i residenti nella città di Avellino e le loro organizzazioni facendo particolare attenzione al coinvolgimento dei migranti e delle fasce deboli della popolazione. Chiediamo che questa apertura sia organizzata e formalizzata nello statuto del comune quanto prima, come vero primo atto politico di una città che vuole cambiare passo rispetto all’oppressione delle clientele e lo svilimento della democrazia degli ultimi anni.

La democrazia è la precondizione alla costruzione di servizi di assistenza e di welfare municipale efficaci e rispondenti ai bisogni di una popolazione sempre più povera, diseguale, che molto spesso è costretta a rinunciare a spese essenziali quali quelle in bisogni formativi o culturali.

All’interno delle linee programmatiche non possiamo non apprezzare il riferimento e il supporto promesso alle reti di sostegno tra cittadini – come la nostra rete – e chiediamo che sia però garantito al più presto con spazi e strumenti comunali ( le linee programmatiche affermano: “gratuità degli immobili per uso sociale e senza fini di lucro”) in grado di potenziare l’organizzazione di iniziativa solidale tra concittadini.

Facciamo notare che su alcune delle direttrici principali del nostro lavoro e dei nostri sportelli mutualistici, le linee programmatiche non tracciano alcun tipo di proposta o di direzione.

In primo luogo per quanto riguarda i bisogni sanitari, la cui soddisfazione è sempre più un lusso, di cui il sindaco deve farsi carico in quanto primo responsabile del territorio della salute dei cittadini. E’ necessario aprire una contrattazione con l’azienda ospedaliera pretendendo un miglioramento sostanziale dei servizi sul territorio. E’ fondamentale istituire servizi territoriali che facilitano l’accesso alle cure sopratutto per le fasce deboli. Avere un territorio sguarnito significa far diminuire l’attenzione alla salute dei cittadini: siamo convinti che un comune che non ha sufficienti servizi sul territorio avrà anche lunghe liste di attesa nell’azienda ospedaliera abbassando ulteriormente la qualità del servizio.

Uno degli aspetti sanitari meno trattati, nonostante la città sia tristemente nota come tra quelle con il numero più alto di suicidi, è quello della salute mentale e psichica. Crediamo che sia fondamentale istituire un Centro di Salute Mentale (CSM) in città con l’individuazione di un gruppo di appartamenti per pazienti con sofferenza psichica in fase di compenso con necessità di crescita in autonomia. Il sindaco e la giunta devono farsi carico di aprire un ragionamento sulla riqualificazione dei servizi sanitari per l’infanzia e l’adolescenza, per offrire la presenza di un servizio pubblico per le cure dentistiche e l’ortodonzia, un’hospice per pazienti in stato terminale, un centro per i disturbi alimentari e l’apertura di un centro qualificato per le problematiche LGBT. Inoltre il ripristino dei consultori è un passo di civiltà di cui pretendiamo l’immediata attuazione.

E’ assente dalla proposta della giunta il tema delle povertà educative: come abbiamo detto più volte, anche durante il nostro ciclo estivo di letture, le spese in educazione e cultura sono le prime che vengono tagliate dalle famiglie in difficoltà. Non viene definito in che modo verrà esercitato il ruolo di regia e coordinamento sui bisogni delle scuole primarie attribuito ai comuni dal dlgs 112/98 nè in che modo si intenderanno affrontare le novità legislative sul sistema 0-6 anni. Speriamo che l’assenza del tema delle povertà educative, e quindi anche di un’indagine sui suoi indicatori, non sia dovuta all’idea di un’assunzione meramente assistenzialistica del tema nel più vasto ambito delle politiche di welfare, crediamo che questa semplificazione non renda giustizia alla complessità e importanza del tema. La nostra esperienze ci ha insegnato che affrontare il tema dei bisogni formativi deve diventare una priorità. Il piano formativo e di crescita di un bambino è in carico a tutta la comunità, per questo motivo chiediamo l’istituzione di un osservatorio comunale permanente sul tema.

Riteniamo importante l’intenzione espressa nelle linee programmatiche di fare chiarezza e trasparenza sul piano di alloggi comunali e le case popolari. In questo senso chiediamo l’istituzione di una commissione di cittadini che abbia funzione di controllo e proposta all’interno del sistema dell’edilizia popolare. Preoccupa l’assenza di ogni riferimento al mantenimento di una gestione pubblica – e aggiungiamo partecipata così come nel modello del comune di Napoli – della gestione idrica provinciale di cui il comune di Avellino è il principale azionista. Crediamo, anche, che l’apertura di un dormitorio pubblico e di una casa di riposo comunale – così come l’attivazione dei servizi di supporto per anziani – siano segni di civiltà che stiamo aspettando da troppo tempo e che, in vista dell’inverno, debbano essere resi attuativi quanto prima.

Infine – in linea con i nostri obiettivi e quelli annunciati nelle linee programmatiche- crediamo sia fondamentale istituire un emporio sociale con funzioni di banco alimentare in grado di ridurre lo spreco, di coinvolgere gli esercenti della ristorazione e del commercio e soddisfare così il bisogno di un ‘alimentazione di qualità per le centinaia di persone che dopo dieci anni di crisi ancora riescono con fatica a mettere insieme il pranzo con la cena e che da troppo tempo vivono in uno stato di abbandono.

Su questi temi la Rete Soma è pronta a confrontarsi e a misurarsi concretamente nella riorganizzazione dei servizi in città, nell’attivazione delle cittadinanza, nella strutturazione di reti di mutuo aiuto tra cittadini e di riattivazione del dibattito e della partecipazione democratica.

Sfidiamo la giunta e il consiglio a muoversi in questo senso il prima possibile dismettendo i panni di una campagna elettorale permanente e francamente insopportabile per vestire il ruolo di attivatori di una comunità che ha la capacità e le potenzialità di far rinascere la nostra città a partire da un ragionamento serio e articolato sui servizi e bisogni sociali della cittadinanza.