L’INCHIESTA/ Il viaggio della droga in Irpinia

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Ilenia Gubitosa – Nel giro criminoso attribuibile alle sostanze stupefacenti che si articola in Irpinia, si può fotografare un business talmente alto che non è possibile quantificarlo in termini economici, enorme a tal punto da rivelarsi il vero sostentamento della criminalità organizzata avellinese. A tal proposito, nel panorama complessivo che riguarda l’offerta e la domanda di sostanze illegali, particolare attenzione suscita la diffusione della cocaina.

Dal Sud America alla Spagna, passando per la Croazia e l’Albania fino ad arrivare in Irpinia. Questo è uno dei tragitti principali della cocaina, la polvere bianca estratta dalle foglie di coca coltivate in Perù, Colombia e Bolivia, che cerca di farla da padrona nelle discoteche, nei bar, negli angoli delle strade e nei salotti importanti avellinesi. E dietro “all’entusiasmo” della droga, si nasconde la mano della criminalità organizzata.

La complessa operazione “PARTENIO 2.0”, diretta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, ha svelato in parte l’esistenza del lungo viaggio che fa la cocaina per arrivare in Irpinia.

Il giro della droga segue prevalentemente l’organizzazione e la suddivisione dei clan irpini. Talvolta possono nascere dei casi isolati di piccole indipendenze che riescono a spacciare sul territorio anche per periodi discretamente lunghi, per poi essere scoperti, minacciati e allontanati. In caso di perseveranze da parte del piccolo spacciatore, la questione si risolverà con ritorsioni e regolamenti di conti; le intimidazioni consistono in sparatorie, incendi e danneggiamenti a veicoli o attività.

Il piccolo spacciatore indipendente riesce a portare avanti l’attività per periodi discretamente lunghi prima di essere scoperto e allontanato; questo fa intuire che le organizzazioni criminali irpine non hanno un controllo ben strutturato del territorio, pertanto ci vuole tempo affinché si accorgano di piccoli giri sulla propria circoscrizione e affinché prendano provvedimenti.

Suddivisione clan/territorio come riportato nella più recente relazione antimafia della DIA

Dunque, come già detto, la droga in Irpinia segue la guida dei Clan. Per quanto riguarda Avellino e paesi limitrofi, compresa l’alta Irpinia, la droga parte dall’Albania, arriva in Puglia e attraverso contatti foggiani arriva ai capi Clan (Galdieri/ Genovese) oppure ai suoi delegati anche detti capizona;

nel Vallo Di Lauro e nel Mandamento (Graziano), la droga viene dalla Spagna, arriva a Napoli e attraverso i contatti del posto viene smistata nel Vallo di Lauro;

a Cervinara, San Martino Valle Caudina e zone limitrofe, la gli stupefacenti arrivano tramite il Clan Pagnozzi ma anche da Benevento e Caserta;

per quanto concerne Ariano Irpino e zone limitrofe,  la droga proviene  prevalentemente dalla Puglia e da Avellino.

I capiclan irpini hanno il delicato compito di rifornire con gli stupefacenti le zone sotto il proprio controllo, per poi assegnare ai delegati del posto la gestione dello spaccio. Ad Avellino sono presenti più punti di smercio al dettaglio con relativi spacciatori affermati. Lo conferma anche l’ultima attività dei carabinieri di Avellino che ha permesso di trarre in arresto Sonia Liotti e Kevin De Vito, due consolidati spacciatori avellinesi che sono gravemente indiziati per tentata estorsione e spaccio di stupefacenti. Proprio l’ordinanza relativa al loro arresto svela tutto lo straziante strascico che si portano dietro questi giri criminosi, che si insidiano nelle case delle persone, a loro volta costrette a indebitarsi fino al collo affinché riescano a drogarsi. Sono situazioni avvilenti quelle che si vivono in alcune case irpine, dove non si risparmiano nemmeno i bambini, che si ritrovano a vivere attimi di terrore mentre i genitori vengono minacciati e picchiati a sangue dai loro estorsori. 

Invece, una tipica modalità di confezionamento artigianale e occultamento che avviene presso le abitazioni avellinesi, è venuta alla luce con una recente operazione della polizia. Un’attività che ha permesso di sorprendere e arrestare un uomo che preparava confezioni per poi predisporle all’interno di sigarette tra il filtro e il tabacco, al fine di poter spacciare indisturbato nelle piazze irpine.

Un altro esempio di spaccio delegato è presente a Forino, poco distante da Avellino ma con una piazza a parte. A tal proposito meno di un mese fa un 44enne di Forino è stato arrestato perché vendeva droga nel parcheggio di un supermercato fingendosi un cliente. All’uomo sono stati sequestrati 60 grammi di cocaina contenuti in un involucro sottovuoto nascosto in una bottiglia di detersivo che si confondeva nella busta della spesa insieme ad altri prodotti.

Nonostante siano state diverse le operazioni dei carabinieri che hanno portato all’individuazione o all’arresto di spacciatori sul territorio, un paesino che riesce a gestire un giro importante di spaccio è Chiusano di San Domenico. L’ultima attività che ha interessato il piccolo paese montano risale allo scorso agosto, quando è stato arrestato un 35enne del posto già ai domiciliari. L’uomo nascondeva nella cucina di casa sua 114 grammi di cocaina (in parte già suddivisa in dosi da vendere) e 7 panetti di hashish per un peso complessivo di circa 600 grammi, il tutto destinato allo spaccio sia locale che nelle zone limitrofe.

Riesce a portare avanti la sua fetta di mercato anche Lioni, tant’è vero che di recentissimo un 33enne è stato ritrovato con quasi 300 grammi di cocaina nascosti meticolosamente sotto al sedile dell’auto che conduceva. Un viaggio, quello dello spacciatore colto sul fatto dai carabinieri, che avrebbe fruttato sulla piazza dell’alta Irpinia circa 25mila euro.

Anche Serino ed Altavilla Irpina sono paesi saltati spesso alla ribalta delle cronache locali per i coinvolgimenti nel traffico della droga, in particolare della cocaina, diventando nel tempo importanti mete di spaccio. 

IL TRASPORTO DELLA DROGA IN IRPINIA – La cocaina generalmente parte dall’Albania per poi raggiungere l’Irpinia. Spesso il contatto del Clan (di origini albanesi), si sposta tra Albania e Italia per organizzare acquisto e trasporto della droga. Inoltre, in questa fase, vengono cedute delle dosi per la prova qualità. Abbiamo gruppi albanesi radicatissimi nel territorio che costituiscono organizzazioni in grado di muovere ingenti quantità di stupefacenti. Inoltre, la provenienza della droga che arriva ad Avellino fa parte di un giro che coinvolge anche la Calabria e la Puglia, oltre che l’Albania.

La droga arriva in Irpinia attraverso veicoli strutturati appositamente per il trasporto dello stupefacente, vengono costruiti dei vani contenitori in posti accuratamente nascosti all’interno del mezzo, occultati nei punti più impensabili che un’automobile possa avere. Gli addetti ai lavori programmano anche staffette tra più veicoli e più persone.

BUSINESS DELLA DROGA, IL VERO SOSTENTAMENTO DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA IRPINA – La fetta di mercato risulta essere in costante e rapida crescita grazie anche alla posizione strategica che l’Irpinia occupa nello svolgimento delle attività illegali ad essa collegate, come usura ed estorsioni.

IL COSTO DELLA DROGA IN IRPINIA – Relativamente al traffico di marijuana l’oscillazione del prezzo medio è compresa tra 2.000 e 2.700 euro al kg, mentre nello spaccio il prezzo medio al grammo varia tra 8 e 10 euro. L’hashish ha mediamente prezzi più elevati rispetto alla marijuana: nel traffico costa tra 2.200 e 3.000 euro al kg, mentre allo spaccio tra 10 e 13 euro al grammo.

La cocaina è la sostanza più costosa: se al traffico costa tra i 30.000 e i 41.500 euro al kg, allo spaccio il prezzo oscilla tra 70 e 90 euro al grammo.

Chiaramente la qualità della droga incide fortemente sull’oscillazione dei prezzi e ne stabilisce i costi, facendoli salire vertiginosamente se si tratta di prodotti con alta percentuale di purezza.

L’ASSUNTORE – L’assuntore irpino può acquistare droga solo se presentato e garantito da persone autorizzate e già conosciute dagli spacciatori. Successivamente alle presentazioni, l’assuntore può anche creare un contatto diretto con il venditore. L’assuntore può scegliere il proprio spacciatore senza vincoli di piazze; può acquistare lo stupefacente più vicino alla fonte per garantirsi la qualità del prodotto ma prendendosi anche più rischi per il trasporto. In merito alle responsabilità, ci sono delle tariffe dedicate a coloro che vogliono preservarsi da ogni rischio affidando il trasporto a terze persone, ma questo extra arriva a costare anche 2000 euro. L’assuntore talvolta spaccia piccole quantità agli amici per guadagnarsi la propria dose.

CARATTERISTICHE DELL’ASSUNTORE IRPINO – I consumi per gli uomini hanno un picco tra i 25-40enni, per le donne diminuiscono all’aumentare dell’età, attraversando un picco tra le 15-24enni andando quasi scomparendo nelle over50.

Le differenze di genere hanno quindi, con il variare dell’età, un andamento opposto a quelle associate al consumo di altri stupefacenti. Nel consumo di cocaina al crescere dell’età aumentano le differenze, nel genere femminile sembra di trovarsi di fronte, per ora, ad un fenomeno giovanile.

I RISULTATI DELLA PREVENZIONE A SCUOLA – Un segnale positivo, invece, deriva dai dati riguardanti la diffusione della sostanza tra gli studenti adolescenti: rispetto agli anni precedenti non si registra alcuna variazione nella percentuale di utilizzatori, che con riferimento all’uso occasionale rimane sotto il 3%. La stabilizzazione del consumo di alcune sostanze psicoattive registrata nella popolazione studentesca, insieme alla diminuzione dell’uso di altre sostanze risulta coerente con l’aumento delle attività di prevenzione svolte proprio in ambito scolastico. (Tratto dalla “RELAZIONE ANNUALE AL PARLAMENTO SUL FENOMENO DELLE TOSSICODIPENDENZE IN ITALIA”).

FINANZIAMENTO DELLE INIZIATIVE DI PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA VENDITA E DELLO SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI –Secondo l’articolo 1, comma 540 della legge n. 160-2019 – (Fondo per la sicurezza urbana) per gli anni 2020, 2021 e 2022 è stato riconosciuto ai comuni un contributo di 5 milioni di euro annui per il finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto della vendita e cessione di sostanze stupefacenti. Un contributo che avrebbero potuto adottare i comuni entro il 31 gennaio 2020. Alla luce di ciò, un importante interrogativo nasce spontaneo, avranno i comuni colto l’occasione per richiedere un finanziamento che potrebbe in qualche modo prevenire lo spaccio della droga? Avranno le amministrazioni comunali, che hanno i requisiti per poter accedere al suddetto contributo, previsto l’istallazione di sistemi di video sorveglianza nelle zone più rischiose per contrastare la criminalità organizzata nelle attività di spaccio?

Dopo una prima fotografia che rappresenta il quadro generale del giro della droga in Irpinia, l’inchiesta di IRPINIANEWS continua.

Leggi anche la prima parte dell’inchiesta di Irpinianews:

L’INCHIESTA/ Droga ad Avellino, vendita al dettaglio a Piazza Kennedy