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“L’incendio non può innescare un’eruzione vulcanica”: parla il direttore dell’Osservatorio Vesuviano

Pasquale Manganiello – E’ visibile anche da Capri il vasto incendio che non dà tregua in diversi paesi vesuviani, tra cui Torre del Greco, Ercolano e Ottaviano. Una coltre di fumo immensa che avanza su diversi focolai: le scene dell’incendio ricordano i dipinti dell’eruzione del Vesuvio ritratti dai famosi paesaggisti della scuola di Posillipo. Momenti di grande tensione e di paura per la popolazione che risiede nell’area vesuviana che, vivendo queste scene apocalittiche, ha inevitabilmente temuto il peggio.

Arrivano, in questo senso, rassicurazioni da parte dell’Osservatorio Vesuviano diretto dalla 56enne Francesca Bianco che presiede le attività di ricerca e monitoraggio sismico del vulcano.

“Non c’è nessuna conseguenza dal punto di vista vulcanologico – dichiara a Irpinianews il direttore dell’Osservatorio –  stiamo ricevendo telefonate continue, le persone ci chiedono di sapere se un eventuale incendio possa innescare un’eruzione vulcanica. L’ipotesi non sussiste, siamo evidentemente identificati con il Vesuvio e ci chiedono spiegazioni. Il nostro centralino è intasato da chiamate di persone alla ricerca di informazioni, impaurite dal fenomeno. Ebbene solo i Vigili del Fuoco possono dare una valutazione tecnica di quanto sta accadendo, noi vulcanologici stiamo subendo il rogo, c’è bisogno che altre istituzioni ci vengano in aiuto.”

L’allarme, infatti, riguarda proprio il Museo del Reale Osservatorio Vesuviano, un patrimonio inestimabile di minerali e ceneri delle passate eruzioni, a rischio a causa dei roghi.

“Siamo più che vigili – dichiara la Bianco – per evitare il disastro. Nel museo ci sono strumenti antichi, la storia della vulcanologia e del monitoraggio vulcanologico del mondo, abbiamo cominciato noi 175 anni fa. Sono a rischio campioni di antiche eruzioni che ancora oggi studiamo nei nuovi laboratori.”

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