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“L’idea che non si trovi un colpevole comincia a tormentarci”. Caso Manzo, parla l’avvocato Gentile

“L’idea che non si trovi un colpevole comincia a tormentarci”. Caso Manzo, Nicodemo Gentile – avvocato penalista cassazionista, scrittore e presidente di Penelope Italia – ammette senza indugi: “Iniziamo ad essere preoccupati, anche se la speranza non si è ancora spenta”. Gentile è l’avvocato che cura gli interessi di Lucia Manzo, la sorella di Mimì, il 71enne di Prata Principato Ultra scomparso di casa la sera dell’8 gennaio 2021.

E’ un caso che, ormai, anche lui, conosce alla perfezione, lui che ha seguito tanti altri casi molto importanti (è stato infatti uno dei legali di parte civile per la madre di Sarah Scazzi nel processo per l’omicidio di Avetrana (Taranto) e si è occupato delle difese di Rudy Guedé, per l’uccisione di Meredith Kercher, e di Salvatore Parolisi, l’ex caporalmaggiore condannato per aver ucciso la moglie Melania Rea).

“Siamo preoccupati – afferma – perché ancora non si riesce a squarciare questa cortina di silenzi, di mezze verità, di ammissioni e di retromarce. Noi siamo convinti, come lo sono anche gli inquirenti, che la verità sia legata alla festa di compleanno di Romina Manzo, siamo certi che quella sera ci sia stato qualcosa di torbido in casa di Mimì, che ci siano stati affari torbidi che, ovviamente, non hanno coinvolto tutti. Ma è lì la chiave di tutto”.

“Eravamo molto fiduciosi ultimamente ma adesso, più il tempo passa, e più l’idea di non arrivare alla verità ci sta accompagnando. Questa cosa la diciamo con amarezza, Lucia Manzo è davvero sconvolta, anche perché non si riesce a capire come sia possibile che un uomo possa scomparire in un fazzoletto di terra, in un paese come Prata dove tutti si conoscono e dove si sa alla perfezione a che ora è uscito di casa Mimì. Il non essere riusciti ancora a dipanare questa matassa, è fonte di sconforto e dispiacere”.

“Manzo – dice ancora l’avvocato Gentile – aveva tutto il diritto di tornare a casa, di godersi la sua vita ed i suoi affetti. Ma oggi siamo davvero arrivati ad un punto in cui si ha l’impressione di essere fermi. Prendiamo atto che, dalla primavera in poi, c’è stata una grande accelerata nelle indagini, Procura e carabinieri lavorano intensamente. Ma, forse, è mancato qualcosa all’inizio e questo lo stiamo pagando adesso. Eppure, tutto avviene in un contesto di relazioni che, possiamo dire, sono relazioni quasi del tutto familiari”.

“Spero – prosegue il presidente di Penelope Italia – che chi sa come sono andate le cose, si passi la mano sulla coscienza. Sappiamo ormai che Mimì purtroppo non è più vivo ma almeno vorremmo che i familiari lo possano seppellire in maniera degna. Il mio è un appello forte a collaborare, chi ha informazioni si tolga questo peso dalla coscienza. Vogliamo sapere la verità su quella maledetta sera, fatta di strani movimenti, strani investimenti di cani che poi non sono mai stati ritrovati morti. C’è questo enorme buco nero che andrebbe colmato, per ridare pace ad una famiglia ma anche ad un’intera comunità”.

L’avvocato Gentile è consapevole che dietro la scomparsa di Domenico Manzo possa esserci la droga. “Parliamo di uso e spaccio di sostanze stupefacenti che prescinde da quella sera, qualcosa di grosso che non avviene e non è avvenuto soltanto l’8 gennaio del 2021. E Mimì ci è sbattuto contro. Alcuni dei partecipanti al compleanno hanno fatto un uso massiccio di droga, forse il 71enne ha visto qualcosa o saputo qualcosa che non doveva vedere o sapere”.

Domani, mercoledì 26 ottobre, Nicodemo Gentile sarà di nuovo ospite della trasmissione “Chi l’ha visto” insieme a Romina Manzo e l’avvocato Federica Renna. Da Prata, la giornalista Filomena Rorro si collegherà con la trasmissione condotta da Federica Sciarelli dall’abitazione delle sorelle di Mimì. “Rinnoveremo il nostro appello a collaborare, un appello che non smetteremo mai di lanciare. Domenico non può essere evaporato, aiutateci a trovare almeno il suo corpo”.

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