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Liceo “Mancini” ancora senza sede, docenti e genitori tornano alla carica

Marco Grasso – Ultimi giorni di scuola per gli oltre 1200 studenti del Liceo Scientifico “Mancini” e l’attenzione torna a rivolgersi all’organizzazione del prossimo anno scolastico. Il timore, condiviso da docenti e studenti, è che, in assenza di una proposta alternativa, l’attuale organizzazione su tre plessi venga ancora una volta confermata. L’ipotesi dissequestro, alla quale la Provincia continua a lavorare, resta infatti decisamente remota.

Mercoledì 5 giugno il presidente dell’ente di Palazzo Caracciolo Domenico Biancardi, affiancato dal consigliere con delega alla Pubblica Istruzione Franco Di cecilia, dovrebbe incontrare l’ingegnere Calderoni per fare il punto sui progetti di recupero della palestra. Due le ipotesi in campo: un semplice intervento di puntellamento o, in alternativa, un progetto complessivo di rifacimento.

La Provincia conta di presentare i due progetti alla Procura della Repubblica di Avellino con l’auspico di tornare nella disponibilità della sede storica di via De Conciliis, sotto sequestro preventivo da oltre due anni. Sul punto il presidente Biancardi aveva già preso degli impegni precisi con docenti e genitori, nel corso di un confronto ad aprile, durante il quale aveva anticipato le linee guida di una strategia che sarebbe rimasta a metà.

Anche per questo i docenti dello Scientifico non hanno alcuna intenzione di mollare la presa. “Lo scorso 21 maggio – precisa la professoressa Manuela Muscetta – abbiamo anche inoltrato alla Provincia, di concerto con il consiglio d’istituto, gli studenti e i genitori, una richiesta ufficiale di incontro, rimasta purtroppo inevasa. Non è più tollerabile una situazione di totale incertezza, vogliamo risposte e impegni precisi. Al di là dei problemi di spostamento, anche le attività didattiche sono state inevitabilmente condizionate da un’organizzazione provvisoria che rischia di diventare definitiva”.

L’attuale dislocazione degli studenti su tre differenti sedi disseminate sull’intero territorio cittadino, prive di laboratori e di adeguate attrezzature e dotazioni informatiche, sta determinando notevoli disagi logistici agli studenti e ai docenti, nonché evidenti ripercussioni al completo e corretto percorso didattico-formativo degli allievi che lo frequentano.

Il timore, come detto, è che l’attuale organizzazione su tre sedi (via Cannaviello, via Ferrante e via Zigarelli, ndr) venga confermata anche per il prossimo anno. Impossibile sperare, anche in caso di dissequestro, che la sede di via De Conciliis possa tornare a disposizione di docenti e studenti a settembre, per l’inizio del nuovo anno scolastico. “Siamo stanchi di aspettare e di vivere una situazione di emergenza e precarietà”, rilancia Roberta Rossani, genitore e componente del consiglio d’istituto.

“Siamo costretti a rincorrere notizie più o meno ufficiali in attesa di una soluzione che non arriva mai. Al di là delle questioni giudiziarie, è assurdo, che a distanza di oltre due anni dal sequestro della sede di via De Conciliis, non sia stata ancora individuata un plesso in grado di ospitare tutte le classi del Mancini in modo – conclude – da ritornare ad una situazione di relativa normalità”.

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