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Libri scomparsi, sequestro bis per Zecchino. “Sono sconcertato. Procedura irrituale”

“Una vicenda che ha dell’incredibile, credo unica nel sistema giudiziario”, l’ex ministro e presidente del Centro europeo di Studi normanni, Ortensio Zecchino, commenta così la querelle sui libri antichi contesi che lo vede indagato per riciclaggio e ricettazione.

Contemporaneamente al dissequestro dei 27 volumi, disposto dal tribunale del Riesame di Benevento, oggi pomeriggio, 30 aprile, il presidente Zecchino si è visto notificare un nuovo decreto di sequestro per gli stessi libri che secondo gli inquirenti sarebbero stati sottratti nel 2015 dalla biblioteca “Mancini” di Ariano Irpino. L’inchesta sui libri trafugati riguarda oltre seicento testi antichi e vede protagoniste anche altre Procure oltre quella sannita.

Il sequestro bis viene interpretato dalla difesa come un provvedimento irrituale: secondo i legali dell’ex ministro, la Procura avrebbe potuto presentare ricorso. Sconcertato, Zecchino ha convocato oggi stesso una conferenza stampa per rendere noto quanto accaduto.

LA VICENDA. Al centro della quaestio, 27 testi antichi che, secondo la Procura di Benevento sarebbero stati sottratti nel 2015 dalla biblioteca comunale del Tricolle. “Si tratta – spiega il presidente – di 27 libri di scarso valore venale, in gran parte volumi singoli, spaiati. Tra i pochi libri completi, di alcuni ho prova del mio possesso antico e di uno ho trovato, per fortuna, la ricevuta di acquisto di euro 220 risalente al 2013 da un rinomato studio bibliografico napoletano. I volumi spaiati sequestrati – che non avrei mai acquistato – mi sono pervenuti da una spartizione ereditaria”.

È Zecchino a rimarcare come le accuse a suo carico siano, infatti, nate da un equivoco basato sulla contiguità fisica della sede della biblioteca con quella del Centro di studi Normanni.

A tal proposito, l’ex ministro sottolinea come “per favorire l’inserimento del Centro europeo di Studi normanni (istituzione presieduta da Zecchino ndr) nella tabella delle istituzioni culturali private riconosciute dallo Stato, ho consentito di inserire nel sito del Centro il catalogo dei miei libri. Chi vuole può consultare i libri su prenotazione. Online si trova non soltanto la scheda bibliografica ma anche il frontespizio di ciascun libro”. “Se avessi acquistato o ricevuto libri in modo illecito, non li avrei certamente messi online” incalza l’ex ministro.

E così la scorsa settimana, il presidente del Cesn si è trovato in casa i carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico e culturale. “Una perquisizione durate dodici ore” ha spiegato, motivata dalla convinzione della pubblica accusa di avere a che fare con “elementi di compatibilità e corrispondenza” tra i testi trovati in casa dell’ex ministro e quelli scomparsi dalla biblioteca.

 

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