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Libertà di stampa, Lucarelli: “Italia ancora indietro, diritti dei giornalisti sempre meno rispettati”

“In una fase di grave crisi per l’informazione e di sempre maggiore precarizzazione, la festa del Primo maggio e la Giornata mondiale per la libertà di stampa assumono un valore particolare, un’occasione per rimarcare l’esigenza dell’unità della categoria e per affrontare con coraggio le nuove sfide che l’attuale contesto presenta. In particolare in Campania e nel Mezzogiorno dove gli effetti della crisi sono amplificati da altre cause di natura locale”.

Queste le parole di Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Campania, in merito alla giornata internazionale della libertà di stampa (“World Press Freedom Day”), una giornata aperta alla riflessione e, sopratutto, al ricordo di tanti coraggiosi giornalisti che con la sola arma della scrittura denunciano e raccontano la realtà nel mondo.

La data scelta del 3 maggio – quella stabilita dall’Unesco – ricorda l’anniversario della dichiarazione di Windhoek, che nel 1991 concluse, nella città namibiana, il seminario Unesco sulla Promozione di una stampa africana libera e pluralistica.

Secondo le intenzioni dei fondatori, la Giornata è un’opportunità per celebrare i principi fondamentali della libertà di stampa, valutare lo stato della libertà di stampa in tutto il mondo, difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza e rendere omaggio ai giornalisti che hanno perso la vita svolgendo il proprio dovere.

“Nostro compito è difendere ogni giorno il diritto all’informazione a tutela della professione e dell’opinione pubblica – ha precisato Lucarelli – L’Italia è ancora così in basso nelle graduatorie sulla libertà di stampa perché i nostri diritti, a cominciare da quelli dei colleghi precari, sono sempre meno rispettati.  E’ necessaria, dunque, un’unità sostanziale per le battaglie quotidiane, dentro e fuori le redazioni. Senza mai abbassare la guardia”.

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