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“Libero per tutti” – Emporiolab, giovani disabili a lavoro. Puleo, “Aiutiamo questi ragazzi”

L’associazione di volontariato “Libero per Tutti” nasce nel 2012, come promotrice di molteplici iniziative al fine di integrare nel mondo lavorativo e sociale, le persone con disabilità. “Libero per tutti” è guidata da un’equipe multidisciplinare affinché le attività dei diversamente abili risultino efficaci e valide ai fini terapeutici. Primo punto di riferimento per i ragazzi è stato “Edicolab”, progetto conclusosi a  luglio del 2016. Poi l’associazione ha deciso di replicare l’importante iniziativa, aprendo “Emporiolab” lo scorso dicembre.

Per saperne di più, abbiamo intervistato Flavio Puleo, papà di Luana, una delle ragazze con disabilità, attive nel progetto “Libero per tutti”. Il ruolo di questo battagliero genitore, già fondatore del gruppo “Biancoverdi Insuper…abili” nella Curva Nord dello stadio “Partenio-Lombardi” di Avellino, è quello di portavoce. Flavio agisce a nome dell’organismo e fornisce informazioni ai media, sugli eventi, le iniziative e le opportunità promosse da “Libero per tutti”.

 Flavio, come nasce “Libero per tutti”?

“L’associazione no profit “Libero per tutti” nasce con l’intento principale di dare ai diversamente abili uno spazio al di fuori delle classiche ore dedicate alle terapie. Si occupa di impegnare queste persone e cercare di farle vivere una quotidianità quanto più simile e vicina a quella dei normodotati. L’associazione organizza diversi momenti di aggregazione nel corso della settimana: dalla serata in pizzeria, allo shopping al centro commerciale, al cinema, alle passeggiate. Riempire il tempo di questi ragazzi è importante, al fine di non lasciarli chiusi in casa e non farli sentire socialmente emarginati”.

 L’associazione, dunque, promuove iniziative di volontariato al fine di favorire l’integrazione delle persone con disabilità…

“Assolutamente. Far assaporare loro il lavoro, il sacrificio, l’amicizia è davvero fondamentale”.

 L’Associazione è guidata da un’equipe multidisciplinare (medico, psicologo, psicoterapeuta, assistente sociale, O.S.A.)?

“Sì, i ragazzi sono seguiti e assistiti da volontari professionisti. Fanno parte dell’associazione diverse figure professionali. Persone valide che assistono i nostri figli nella gestione e nell’organizzazione delle ore che esulano  dalle terapie quotidiane”.

 Nel 2014 è stata avviata l’iniziativa del laboratorio “Edicolab”. Quanto avete creduto in questo progetto?

“Edicolab è stato il primo vero negozio aperto e gestito da persone diversamente abili, con patologie diverse, ad Avellino. Doveva rappresentare un grande punto di partenza per la città, ma ci siamo resi conto che l’edicola era un settore un po’ restrittivo nell’ambito commerciale. Era un gran bel progetto, che ha ottenuto anche delle riconoscenze fuori regione, ma non supportato da chi doveva e poteva farlo. Ci siamo autogestiti finché abbiamo potuto, contando solo sulle nostre forze. Tuttavia, avremmo apprezzato anche solo un locale, datoci in prestito dal Comune, senza finanziamenti esosi a seguito. Teniamo solo ai nostri ragazzi e vogliamo renderli attivi a livello lavorativo e sociale.

Per noi, Edicolab, non è stato un progetto fallimentare, anzi, ci ha tramandato la volontà e l’energia di credere in un nuovo prospetto. I ragazzi si sono appassionati a questa realtà, si sono sentiti importanti, ed il lavoro in edicola li rendeva attivi quotidianamente. Quando siamo stati costretti a chiuderla, sono rimasti malissimo. Da qui, la decisione di investire nuovamente nel commercio, unicamente per la loro felicità”.

 L’associazione, dunque, replica l’iniziativa, aprendo Emporiolab…

“Emporiolab è la continuazione di Edicolab le attività sono sempre incentrate sull’integrazione dei ragazzi diversamente abili nel mondo lavorativo. Imparano il comportamento da adottare all’interno del negozio, il rapporto con i clienti, la sistemazione della merce sugli scaffali, la gestione della cassa e del banco. E questo avviene a rotazione. Emporiolab offre prodotti per la casa e per il suo igiene ed abbraccia una clientela più vasta rispetto al giornale. È un negozio puramente sociale. Tutto quello che viene venduto rimane ai ragazzi che hanno il loro stipendietto. Nulla – tengo a sottolineare – viene dato alle famiglie”.

 Quanto sale l’autostima di questi ragazzi?

“Sale alle stelle. La mattina, non vedono l’ora di aprire l’emporio. Sono euforici. Abbiamo stabilito anche dei turni, poiché il negozio non è grande, ma non vengono rispettati perché vogliono stare sempre lì, tutti insieme”.

 “Libero per tutti” è aperta a tutti i diversamente abili della città e della provincia?

“Certo, tutti i diversamente abili di Avellino e provincia possono entrare a far parte del progetto, basta rivolgersi all’emporio o visitare il sito dell’associazione. Suggerisco di recarsi al negozio per toccare con mano la realtà che vivono i ragazzi. I presupposti sono positivi. L’intento è di aprire più punti vendita in Irpinia”.

 Euforia alle stelle per l’inaugurazione di dicembre…

“Contentezza ed entusiasmo a mille. Tramite l’ufficio stampa del Comune di Avellino avevamo inoltrato invito anche alle autorità e al sindaco Foti, ma non è venuto nessuno. Probabilmente, non sono sensibili a questo tipo di discorso. Un’iniziativa che, a mio avviso, dovrebbe essere motivo di vanto per la città”.

 E allora che ne dice di lanciare un appello al primo cittadino di Avellino Paolo Foti?

“Vorrei che il sindaco fosse più presente nel nostro progetto. Vorrei, data la vicinanza al Municipio, che passasse a trovarci ogni tanto. Anche solo per un saluto. Ci farebbe piacere e per i ragazzi sarebbe importante. Tecnicamente gli chiederei uno, massimo due stalli, per consentire ai ragazzi di parcheggiare e scendere cautamente dalle auto”.

 E alla città cosa chiediamo?

“Ai cittadini chiediamo di stare accanto ai nostri ragazzi dando loro una mano concreta, ricordandosi, ogni tanto, di acquistare i prodotti all’emporio”.

(di Anna Vecchione)

 

 

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