Pasquale Manganiello – “Liberi e Uguali” ha ufficializzato le proprie proposte di candidatura ma l’assemblea regionale di Napoli non ha ancora sciolto le riserve. Entro domani arriveranno sul tavolo romano del partito di Pietro Grasso i nomi territoriali per comporre le liste. Se Articolo Uno sta giocando questa partita in attesa, Sinistra italiana e Possibile hanno proposto le proprie candidature per i listini proporzionali. Il segretario provinciale di SI, Raffaele Aurisicchio, ha messo nero su bianco i nomi del deputato uscente Giancarlo Giordano, del sindaco di Calitri Michele De Maio e di Floriana Mastandrea. Per Possibile avanzate le ipotesi di candidatura di Nadia Arace, Nino Sanfilippo e Ida Iasi.
In realtà, il posto che veramente conta in un quadro nazionale legato al prossimo Parlamento è quello da capolista nella quota proporzionale. Ed a contenderselo sono proprio Giordano e Francesco Todisco. Al momento sembra favorito il deputato uscente, sia in chiave di una prosecuzione del quinquennio da parlamentare appena trascorso, sia per il ruolo di consigliere regionale che lo stesso Todisco sta portando avanti dopo la scure della Severino calata su Carlo Iannace. Al centro delle polemiche delle scorse settimane anche l’appoggio di Todisco al Governatore della Campania De Luca, riferimento non solo campano del Partito Democratico e di certo non amato dalla sinistra defluita dal Pd la scorsa primavera.
Non circola nessun nome, al momento, per quanto riguarda i collegi uninominali, in cui Liberi e Uguali non avrà per niente vita facile in Irpinia. Come seconda nel listino proporzionale, in nome dell’alternanza di genere, dovrebbe trovare posto Nadia Arace, civatiana e consigliere comunale d’opposizione al Comune di Avellino.
In chiave sannita potrebbe essere il sindaco di San Giorgio Del Sannio, Mario Pepe, il candidato all’uninominale per il partito di Pietro Grasso. In parlamento per la prima volta col Partito Popolare nel 1994, Pepe è stato deputato anche nella XIII e nella XVI legislatura, passando dalla Margherita e poi dal Partito Democratico.