Libera Avellino, a Quindici incontro con la bellezza

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Quindici ragazzi provenienti da tutta Italia alloggeranno per una settimana nel paese del Vallo di Lauro, protagonista di questo progetto ormai per il quarto anno consecutivo.

I ragazzi saranno occupati per metà giornata nei lavori di manutenzione dei beni confiscati, in particolare all’interno di Villa CentoQuindiciPassi, che si sta trasformando in un maglificio artigianale; inoltre dedicheranno alcune ore anche a lavori di pulizia e manutenzione di alcune strade e piazze di Quindici. Nei pomeriggi, invece, saranno protagonisti di incontri di formazione con svariati temi, e di incontri con numerosi ospiti, che li aiuteranno a comprendere i fenomeni criminali che per anni hanno insanguinato il Vallo di Lauro e dai quali è partito il riscatto di un intero territorio che va sostenuto e incrementato.

Il progetto “E!state Liberi” di Libera va avanti ormai da moltissimi anni e vede, ogni anno sempre più numerosi adolescenti, giovani ma anche adulti e famiglie impegnarsi in prima persona per conoscere i territori, comprendere i fenomeni criminali, ma soprattutto per dare il proprio contributo al contrasto e alla lotta a questi fenomeni, che non può e non deve essere un impegno delle sole forze dell’ordine o della magistratura, ma che invece parte proprio dalla società civile e dall’impegno quotidiano nelle grandi come nelle piccole cose.

Il coordinamento di Libera Avellino ha particolarmente a cuore questo progetto, questo perché il valore della presenza di questi ragazzi in territori come il Vallo di Lauro è molteplice: spendono una settimana delle loro vacanze estive per contribuire alla rinascita di un territorio che, pur non essendo il loro, gli sta a cuore! Vengono a conoscere le storie della camorra che hanno insanguinato il Vallo, ma anche e soprattutto a dimostrare in quel territorio c’è anche altro, che esiste la possibilità di una storia diversa. Incontrano i protagonisti della rinascita del nostro territorio e si contaminano a vicenda! Saranno accompagnati, infatti, in una progressiva scoperta di luoghi e di incontri con persone che gli mostreranno la bellezza di un territorio che sta imparando a reagire non con altra violenza ma con la valorizzazione del patrimonio cultura, naturale e sociale già presente.

La loro presenza dimostra che il Vallo di Lauro non è solo camorra, ma dimostra soprattutto che la non-camorra non è quella di chi si volta dall’altra parte e fa finta di niente, ma quella di chi si impegna in prima persona!

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