Libera, a Scuola di legalità si continua a parlare di memoria

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libera avellino
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A meno di una settimana dalla marcia del 21 Marzo, a Scuola di Legalità si continua a parlare di memoria.

Questa volta in modo diverso, più interattivo e coinvolgente per i ragazzi. Si, perché attori di questo incontro saranno proprio i giovani studenti, che si metteranno in gioco lavorando insieme in un laboratorio tutto dedicato alla memoria delle vittime innocenti delle mafie. Uno schema che si allontana un po’ da quello fino ad ora utilizzato e che mira ad avvicinare i ragazzi alle tematiche affrontate nel corso di queste settimane.

La scorsa settimana, a relazionare sullo stesso tema, è stato Bruno Vallefuoco, familiare di vittima innocente e coordinatore regionale del settore memoria. “ Oggi voglio fare un’eccezione” , ha detto ad un certo punto, riferendosi al fatto che generalmente egli, in qualità di rappresentante di tutti i familiari campani, non racconta la sua storia e quella di suo figlio.
Cosi, con la voce spezzata e le mani tremanti, ha parlato di Alberto, del suo sogno di avere un lavoro e di quanto questo fosse difficile immaginarlo un po’ ovunque, ma al sud in particolare.

“ Ma raccontare la storia di Alberto non può bastare”, ha continuato e in ciò ha messo le basi per quella che sarà la lezione di giovedì 17 Marzo 2016, alle ore 15.30 presso la sede della Camera di Commercio in Piazza Duomo,5.
Gli studenti, divisi in quattro gruppi, conosceranno le storie di quattro vittime innocenti delle mafie. Storie che permetteranno loro di comprendere quanto il fenomeno del crimine organizzato riguarda tutti in modo ravvicinato e quanto spesso, in realtà, la consapevolezza che ciò accada sia mancante.

Proprio questo servirà a proporre una prospettiva differente e ad abbandonare la comune visione in base alla quale le vittime sono state ammazzate per errore, perché si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Pensare a loro come persone comuni, come persone che null’altro facevano che vivere secondo valori giusti e meritevoli, permetterà di avvicinarsi a loro al punto da sentirsi responsabili, non tanto della loro morte, quanto piuttosto della necessità di riportarli in vita grazie alla testimonianza.

Questo il senso della memoria, non riducibile a sterili celebrazioni e praticata quotidianamente. Essa ha come tappa fondante quella della XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno che quest’anno vedrà partecipe anche Avellino.
Ospite della lezione è Antonietta Oliva, vedova di Pasquale Campanello, ucciso l’8 Febbraio del 1993 e compagna di strada fondamentale per il coordinamento provinciale di Libera.
“Ci sono vivi che puzzano di morte e morti che profumano di vita”, ed è da questa vita che promana da queste storie che dobbiamo ripartire per costruire una società libera dalle mafie.

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