Lettere di minacce, Fabrizio (Pd): “La politica non può tacere, vera solidarietà si esprime con i fatti”

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Crescenzo Fabrizio, segretario Circolo Pd di Pratola Serra, torna sul caso ‘missive anonime’ che, da alcuni giorni, ha scosso la comunità pratolana. Cinque lettere enigmatiche ma dal chiaro contenuto intimidatorio indirizzate a Gerardo Galdo, consigliere di opposizione e, ad altre quattro persone vicine al suo percorso politico-amministrativo.

Fabrizio, attraverso questa nota stampa, analizza con attenzione alcuni passaggi che affondano le radici in una tensione già presente da tempo tra maggioranza ed opposizione in seno al Consiglio comunale.

“La lettera anonima recapitata al consigliere di opposizione Gerardo Galdo e ad alcuni suoi sostenitori non è un fatto che può essere commentato con una semplice quanto scontata e banale dichiarazione di solidarietà. Siamo di fronte al tentativo di destabilizzare il sereno confronto politico, aggravato dal fatto che far giungere una lettera minatoria tramite posta ordinaria significa creare paura e smarrimento anche nelle famiglie dei destinatari.

La politica, di fronte a situazioni come queste, non può tacere – precisa Fabrizio –  A maggior ragione non può tacere se ad alleggerire la tensione non giovano interventi in sedi istituzionali quale è il Consiglio comunale, come avvenuto nel corso consiglio del 12 aprile scorso, quando proprio nei confronti del consigliere Galdo furono pronunciate parole molto gravi dal consigliere ed ex sindaco Aufiero.

Parole che possono essere ascoltate dalle registrazioni della seduta disponibili sul sito istituzionale del Comune e su youtube. Parole non solo allusive nei confronti di Galdo ma anche poco rispettose nei confronti della magistratura e della polizia giudiziaria. In riferimento ad alcune inchieste condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli per le quali Galdo fu ascoltato come persona informata sui fatti, l’ex sindaco parlò di un ‘procedimento generato da esposto anonimo che proprio anonimo non sembra’.

Rivolgendosi poi direttamente a Galdo ebbe a dire, testualmente: ‘Come mai l’unica persona sentita al S.I,T. sia stato lui in data 22 aprile 2016, altresì chiedo perché Galdo Gerardo (..) in quella circostanza depositò una memoria scritta di n. 13 pagine (…) Per presentarsi alla S.I.T., Galdo Gerardo, con una memoria scritta, era già a conoscenza degli argomenti sui avrebbe dovuto testimoniare? Quindi, riconducendo il discorso secondo un filo logico, dell’esposto anonimo Galdo ne era già a conoscenza?’.

Insinuazioni alle quali si aggiunsero altre parole gravi, indirizzate sempre al consigliere Galdo: ‘Come mai in data venerdì 9 giugno 2017 si trovava a colloquiare in maniera confidenziale con i carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano presso il Gran Bar Moccia di Pratola Serra?  E’ mai possibile che la Polizia Giudiziaria, delegata alle indagini di un procedimento penale si intrattenga confidenzialmente con colui che è stato sentito al S.I.T nell’ambito dello stesso procedimento penale quale e persona informata sui fatti e quale denunciante appunto con memoria scritta?’.

Parole pronunciate senza che l’attuale sindaco, il presidente del consiglio comunale o altri consiglieri di maggioranza si sentissero in dovere di stigmatizzare tali affermazioni o di esprimere solidarietà nei confronti di Galdo, del giudice Soviero e dei carabinieri. E’ dunque priva di senso ed offensiva dell’intelligenza dei cittadini la solidarietà a Galdo espressa oggi da parte di chi in quel consiglio comunale si rese complice di un clima di tensione creato ad arte”.