Lettere al direttore / “Tutto può essere migliorato, non in maniera strumentale”

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Caro Direttore,
devo confidarle che nel leggere le dichiarazioni riportate dal suo giornale del Capogruppo di Proposta Concreta, ho avuto una reazione non solita per una persona moderata quale ritengo di essere.

Poi però, dopo una fase per così dire istintiva, il pensiero si è fatto più chiaro e la razionalità ha ripreso il controllo sull’istinto.

E’ doveroso fare una premessa ovvero la mia sensibilità politica e la mia appartenenza al Partito Democratico se da un lato non è mai stata messa in discussione dai miei colleghi consiglieri dall’altro non ha mai ed in nessun caso influenzato scelte, decisioni che abbiano in qualche modo potuto avere ricadute negative sull’interesse collettivo della comunità, semmai il contrario.

Detto questo è quanto mai assurdo mistificare, come fa il cons. D’Anna, la realtà immaginando chissà quali scenari si possano celare dietro scelte politiche che io ho condiviso in questo anno e mezzo di amministrazione ma che traggono la loro origine in un pensiero ed un percorso iniziato con Frongillo nel 2009.

Quel percorso io non l’ho mai tradito e ritengo che, insieme ad i colleghi della maggioranza e con la guida del Sindaco Frongillo, stiamo dando le migliori risposte stante le difficoltà che quotidianamente ci ritroviamo a dover affrontare.

Sa direttore, mi rivolgo a lei come se fosse un cittadino di Montemiletto, guardando indietro non avrei mai immaginato che la campagna elettorale non sarebbe mai terminata e che invece la battaglia personale contro qualcuno, in questo caso mi riferisco a me stesso, potesse continuare fino ad infamare l’onorabilità delle persone.

Io mi sento avvilito e sconfitto nell’animo perché il nostro Comune, la gente che ci abita, che ci lavora, che sceglie di vivere a Montemiletto non è quella delle idiozie propagandistiche dei social network, non è la mania di protagonismo di personaggi da marciapiede, mentre dovrebbe essere la responsabilità delle sue classi dirigenti a rappresentarla.

Io questa responsabilità, dopo aver letto certe espressioni, non la riesco a vedere e meno che meno riesco a vedere alcuna maturità.

Badi bene direttore, non parlo di maturità politica (mi faccia essere chiaro onde evitare fraintendimenti e incomprensioni) ma di quella che dovrebbe animare ogni buon cittadino che dinnanzi ad un problema che può riguardare l’intera comunità si sbraccia e si ingegna per risolverlo.

Questo non è altro che senso civico, buon senso delle persone, direbbe qualcuno, e che per fortuna è prevalente nella nostra comunità.
Un dato è certo, quando si rilasciano certe dichiarazioni, lasciando intendere una cosa diversa dalla realtà, una risposta va data, non ha la paternità di quelle dichiarazioni, ma alla comunità che l’informazione raggiunge.

La cosa che mi sento di rivendicare sono le scelte politiche fatte in coscienza e nell’interesse dei cittadini: la municipalizzata Mo.Se gestiva tutti i servizi del comune da quelli essenziali come idrico e rifiuti a quelli a domanda individuale, trasporto e mensa scolastici, oltre ad essere di fatto il braccio operativo per la manutenzione ordinaria del territorio.

La comunità sa che i tentativi per scongiurare la chiusura della municipalizzata sono stati fatti sin dal principio della nostra consiliatura, giugno 2014, fino alla decisione nel dicembre del 2014 di porla in uno stato di liquidazione che doveva servire a comprendere se ci potesse essere una strategia per la sopravvivenza della stessa società. Così non è stato e con la nomina dei curatori fallimentari tutti i servizi, quelli che continuava a gestire, sono stati sospesi.

Di qui le scelte di procedere per assicurare i servizi riducendo i disagi dei cittadini, che comunque ci sono stati, ma che sono stati minori rispetto a quelli che sarebbero potuti essere se ci fossimo comportati diversamente.

Per fare questo l’indirizzo politico si è dovuto tradurre in atti di gestione che gli uffici hanno posto in essere perché consapevoli che la priorità erano i cittadini e che nel loro interesse si deve lavorare. Tutto può essere migliorato e tutto è perfettibile basta volerlo sinceramente e non in maniera strumentale.

Pensare di cominciare un rapporto di collaborazione e di dialogo ponendo dei veti o dei distinguo è un modo insano di cominciare qualsiasi rapporto. Dire che la mia persona, per il ruolo che ricopro di consigliere o per la carica che mi è stata attribuita nell’esecutivo rappresenta l’unico ostacolo perché si possa immaginare di ricostruire un tessuto sociale, aiutare l’economia locale a risollevarsi, sostenere il lavoro sempre più un bene prezioso, tutelare l’ambiente, promuovere la valorizzazione dei nostri paesaggi e delle nostre risorse, è un assurdo per logica e per senso di concretezza.

Ho solo un timore che queste frasi, queste parole siano state scritte ma non pensate con il solo intento di vivere ancora volta, non l’ultima, non la più importante ma semplicemente l’ennesima giornata del protagonista.

Bisognerebbe essere un po’ più umili e fare le cose per gli altri e non perché gli altri ci apprezzino è il mandato che ce lo impone. Quando mi dovessi rendere conto che la maturità avrà fatto capolino nel pensiero e si sostanzierà nell’agire di taluni consiglieri sicuramente in me troveranno un alleato ma questo potrà avvenire solo quando si comprenderà che “…il consenso politico, si ottiene attraverso le idee e la moralità e non attraverso lo stato di assedio, la corruzione e la degenerazione del potere” (F. De Sanctis).

La saluto Direttore, e la ringrazio per la sua disponibilità.

Dr. Ermando Zoina
(cons. Comunale)

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