“Lesi i nostri diritti di consiglieri”: opposizioni dal Prefetto. E sul teatro: “Valutiamo ricorso al Tar”

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Marco Imbimbo – Come annunciato in Aula consiliare qualche giorno fa, una parte dell’opposizione si è recata dal Prefetto di Avellino, Maria Tirone, per denunciare quanto accade nei consigli comunali. «Abbiamo difficoltà a svolgere le nostre funzioni», ha spiegato Francesca Di Iorio, del gruppo “Si può”. Mentre l’argomento Teatro è stato messo da parte e potrebbe saltare anche il ricorso al Tar. «A volte la politica deve superare la tecnica, la nostra volontà è che il teatro riapra», ha precisato Dino Preziosi, gruppo “La svolta inizia da te”.

L’incontro, durato quasi due ore, ha visto gli esponenti d’opposizione elencare tutte le difficoltà che vivono in Aula. «Ci troviamo di fronte a troppe forzature – denuncia la Di Iorio – e spesso le nostre interrogazioni non ricevono risposte o al massimo in maniera sommaria. Inoltre ho fatto presente, in virtù del fatto che abbiamo sottoscritto una lettera aperta riguardo a quei manifesti xenofobi comparsi in città, che c’è una mozione sull’adesione alla rete Sprar approvata all’unanimità in Consiglio, ma disattesa. Ciò si verifica puntualmente quando ci sono mozioni sensibili approvate all’unanimità, senza poi ricevere alcun seguito». Su l’argomento dei manifesti e volantini xenofobi, il Prefetto Tirone, avrebbe però tranquillizzato i presenti: «Ci ha comunicato di aver già incaricato gli organi competenti per risalire ai responsabili».

Le problematiche che vive la minoranza in Aula consiliare non riguardano solo le risposte non date alle tante questioni che vengono sollevate. «Abbiamo evidenziato – dice Dino Preziosi – questioni procedurali che si verificano all’interno del Comune rispetto alle quali ci sentiamo lesi come diritto di minoranza, anche per quanto riguarda il conoscere le pratiche. Ormai c’è una totale mancanza di regole».

L’argomento “Gesualdo” non è stato affrontato anche perché, come sottolineato dai presenti, non sarebbe stato di competenza del Prefetto. «Come opposizione – prosegue l’avvocato – stiamo riflettendo sulla vicenda e se ricorrere o meno al Tar perché, nel caso in cui ci desse ragione, allora slitterebbe la sua riapertura e questo sarebbe un problema serio per la città. Alla luce anche del fatto che, proprio grazie a noi, sono state fatte quattro sedute di consiglio per parlare della riapertura del Teatro».

Insomma, la minoranza si ritrova di fronte a un bivio che impone delle decisioni approfondite anche perché la posta è in gioco è importante: la riapertura del “Gesualdo”. «Noi siamo convinti che il problema tecnico ci sia – sottolinea il capogruppo d’opposizione – ma a volte la politica deve superare la tecnica e guardare al bene della comunità. Né vogliamo passare per quelli che non fanno riaprire il teatro, anche se sono convinto che a causa della procedura scelta dal sindaco forse arriveremo ad avere una stagione teatrale di un solo mese».

Servirà, dunque, un’attenta valutazione all’interno della minoranza per capire come procedere, ma probabilmente il dado è già tratto. «A volte, per superare i problemi, è meglio fare un passo indietro nell’interesse della comunità – chiosa Preziosi – Quindi potremmo anche rinunciare al ricorso al Tar, purché si acceleri sulla sua riapertura che, ribadisco, senza di noi non sarebbe mai avvenuta».