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Legge Quadro… e Aretur, De Simone: “No al centralismo regionale”

Avellino – Il Testo Unico delle disposizioni in materia di Turismo approda ad Avellino per presentarsi e raccogliere le istanze dei principali attori del settore in Irpinia. Continua così il ciclo di presentazioni in Campania di quella che l’assessore regionale al ramo, Marco Di Lello, definisce “una riforma organica del sistema turistico regionale”. Un disegno di legge seguìto alla nuova formulazione dell’art. 117 della Costituzione che ha devoluto alle Regioni la competenza legislativa esclusiva in materia di commercio e turismo. E che ora presenta le sue proposte ai territori provinciali di riferimento per raccogliere in merito i pareri degli attori locali e portare il dibattito a conoscenza dei cittadini (le audizioni sono infatti riportate in versione integrale sul sito www.consiglio.regione.campania.it).
Al tavolo riunitosi presso la sala Grasso di Palazzo Caracciolo, per dare il là all’audizione territoriale, mancava l’esponente della Giunta Bassolino, Marco Di Lello, impegnato ancora a Mosca. Ma c’erano la Presidente del Parlamentino regionale, Sandra Lonardo, il Presidente della Commissione consiliare in materia, Franco Casillo, la presidente della Provincia di Avellino, Alberta De Simone, l’assessore provinciale al Turismo, Eugenio Salvatore, il presidente Ept, Santino Barile, gli onorevoli Cosimo Sibilia e Franco D’Ercole, la dottoressa Somma. Assenti per motivi istituzionali, gli assessori regionali Enzo De Luca e Rosetta D’Amelio e i consiglieri regionali Angelo Giusto e Mario Sena. Tra il pubblico più istituzioni che addetti al settore: sindaci, presidenti delle Comunità montane, responsabili Gal, il presidente della sezione Turismo e Albergo degli Industriali, Massimo Maiella, rappresentanti di agenzie locali, il dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero, assessori e consiglieri provinciali e comunali, vertici sindacali.

A presentare l’iniziativa è il Presidente del Consiglio regionale, Sandra Lonardo. Che fa subito riferimento all’oggetto della questione: “La prima azienda dell’intera Campania che è proprio il turismo”. “Un settore da migliorare e sul quale i nostri consiglieri stanno lavorando tantissimo – spiega Lonardo – per assicurare la migliore legge possibile. Intanto la Commissione farà il suo lavoro raccogliendo questi spunti fino all’approvazione finale dell’iter”. “La proposta di legge sul Turismo che stiamo discutendo – ha aggiunto il presidente del Consiglio – deve tenere conto di tutte le ‘filiere turistiche provinciali’ e favorirne in maniera armonica lo sviluppo. Abbiamo svolto incontri a Napoli, a Salerno, a Benevento. Oggi siamo ad Avellino e concluderemo lunedì prossimo con Caserta. Sono certa che queste audizioni aiuteranno a mettere a punto un testo di legge il più condiviso possibile. C’è una grande voglia di partecipare e di contribuire a costruire il migliore e più efficace testo di legge”.
Una proposta, quella di Di Lello, che finora ha incontrato apprezzamenti ma anche critiche. La prima avanzata dal tavolo irpino è proprio quella della Presidente Alberta De Simone, che non esita a rendere pubbliche le sue ‘perplessità’. La numero uno della Provincia parte dalla Riforma del Titolo V della Costituzione “che dà pari dignità statutaria a Regioni, Province e Comuni”. “Tutto ciò – continua – che la Regione decide a livello centralista confligge con questo. Un rischio che nel settore specifico diventa ancora più evidente in Campania, dove il turismo rappresenta la prima azienda. Che però si articola sul territorio con una forte differenziazione. Noi abbiamo scommesso sui Pit, sui piani turistici, abbiamo aperto i cantieri. Il cui stato di avanzamento vede Avellino più avanti, con una quantità di energie che lavorano con una mentalità diversa da quella campanilistica. Siamo l’unica provincia con possibilità turistica di alta montagna”. Nell’elenco della presidente non mancano i castelli longobardi, la stazione sciistica, “l’unica”. Poi, la riflessione: “Una legge che riconduca tutto alle Aretur non trova la mia, la nostra condivisione. Nella programmazione regionale occorre fare attenzione a innestare quel discorso di turismo nuovo. La nostra offerta turistica completa un collage che può portare la Campania più avanti”. De Simone chiude con una proposta: “Mantenere in seno alla Regione la programmazione, ma non la gestione”. Perché: “Il nostro è un turismo di nicchia, che ha una fetta di domanda e ha diritto a vivere. L’augurio, dunque, è che queste audizioni possano portare in Commissione i pareri del territorio e tradursi in modifica. Soprattutto nella parte centralistica che deve essere assolutamente corretta”.
E’ il sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, a mettere poi in luce il momento delicato di programmazione europea, mentre il Presidente Casillo sottolinea: “Il compito nostro è di programmare. Far sì che si attui in modo corretto il decentramento istituzionale. Dobbiamo programmare l’Aretur nella sua accezione regionale e nelle articolazioni provinciali. La gestione non può non essere delle province con una integrazione piena tra istituzioni, forze imprenditoriali e sociali. Noi siamo venuti per ascoltare, non per rappresentarci. Quello che verrà espresso porterà un bagaglio su cui iniziare a lavorare con un metodo: trovare una sintesi; esaminare tutti gli articoli . Perché questa Legge è lo strumento per valorizzare il principale volano dell’economia regionale. Che è il turismo”.
L’onorevole Franco D’Ercole, sottolineando la scarsa presenza in aula “di chi produce turismo”, si schiera contro “i carrozzoni e gli sprechi”, e a favore di una legge che promuova sinergie con la formazione. Di qui la necessità di “nuovi emendamenti”.
Mentre Cosimo Sibilia fa una raccomandazione: “La copertura finanziaria della legge, per non farla restare nel cassetto”. E assicura la disponibilità di Forza Italia, in un’ottica di cooperazione e condivisione della Legge.
E’ poi la volta dell’assessore provinciale al Turismo, Eugenio Salvatore: “Nella nuova legge sul turismo – è l’intervento – proposta dall’assessore regionale Marco Di Lello, c’è rischio di centralismo amministrativo da parte della Regione. Il nuovo disegno non attua il decentramento statale che affida alla Provincia, in applicazione dell’articolo V della Costituzione, la delega amministrativa in materia di Turismo. La proposta di legge mantiene in sè, attraverso l’Aretur, strumento di attuazione delle politiche turistiche regionali previsto dal Testo Unico, le competenze in materia di turismo”. Per Salvatore necessitano dunque “nuovi emendamenti per la legge, che accentra nelle mani della Regione ruoli, programmazione e competenze del turismo provinciale”.
“Non serve solo la sussidiarietà – conclude -. L’anello provinciale non deve mancare e neanche il ruolo delle Comunità montane”. Salvatore ribadisce la linea della concertazione -già intrapresa con gli attori più significativi del territorio- la necessità di un approccio più scientifico e di un’organizzazione più imprenditoriale del settore. Ma plaude anche alla “grande attenzione che la proposta di Di Lello ha avanzato nei confronti della varietà dell’offerta turistica”. Infine l’invito: “La Provincia deve essere tenuta in considerazione come punto di osservazione intermedio per organizzare i servizi turistici”.
Non poteva mancare la voce del presidente Ept, Santino Barile. L’Ente provinciale per il Turismo è infatti destinato a tramontare come realtà. “Una buona quantità di luci, ma anche qualche ombra”. E’ così che Barile sintetizza la sua opinione in merito al disegno di legge. “Il merito più grande è la volontà di fare tabula rasa degli svariati contenitori legislativi sul turismo facendo convogliare le norme in un testo agile”. Più ombroso per Barile invece il fronte dell’organizzazione turistica: “Sono conferite agli enti locali funzioni di turismo amministrativo. All’Aretur, invece, la proposizione dell’intero turismo e l’attuazione delle misure sul territorio. Questo mortifica gli enti locali”. La proposta dell’Ept Avellino torna a tenere banco: “La creazione delle Aprotur, accanto alle Aretur, può rispondere alle esigenze del territorio”. Ossia: “Un punto di concertazione provinciale con compiti di attuazione e micro-programmazione sul territorio per promuovere nel migliore dei modi i territori di competenza grazie ad una sinergia che vede insieme Provincia, Comunità montane, Pro loco, Camera di Commercio, Agenzie di viaggio e ed operatori turistici”. “Inoltre – conclude Barile – voglio sottolineare la necessità, in vista della programmazione Por 2007-2013, di rivedere la volontà di mettere da parte i progetti integrati: strumenti che hanno chiesto investimenti per milioni di euro e che in Irpinia come nel casertano e nel Sannio stanno dando grandi risultati attraverso la Filiera turistica Enogastronomia. Accantonare i progetti integrati significherebbe solo aver speso tanti soldi senza garantire un seguito alle nostre azioni”.
Un dibattito, dunque, animato -proseguito poi con i presidenti degli enti montani, in Irpinia impegnati in primo piano sul fronte turistico, con le forze sindacali e sociali (…)- che non ha esitato a tirare in ballo anche le ultime ‘polemiche’ sugli studi di fattibilità inerenti alla programmazione 2007-2013, come la realizzazione della stazione sciistica nel Cilento.
Ma che soprattutto, come ha sottolineato Lonardo, ha testimoniato la “grande voglia di partecipare e di contribuire a costruire il migliore e più efficace testo di legge. Queste consultazioni itineranti stanno confermando che i nostri cittadini hanno diritto e desiderio di essere ascoltati e coinvolti direttamente nelle scelte legislative, negli atti più qualificanti di programmazione. Il Consiglio, da parte sua, sta dando prova di essere aperto, dialogante, capace di incontrare ed ascoltare i territori, sforzandosi di fare la migliore sintesi possibile e di interpretare, in concreto, lo spirito della Riforma del Titolo V della Costituzione, che ha valorizzato il ruolo degli Enti locali”. “Su questa strada – ha concluso Lonardo – dobbiamo continuare: la Regione deve innanzitutto programmare e, contemporaneamente, favorire il decentramento amministrativo, a tutti i livelli. La gestione deve essere affidata agli Enti locali. Insieme a quella sul Turismo, ci accingiamo a discutere e ad approvare un’altra legge qualificante: quella sul decentramento dei poteri”. Infine, il presidente ha anche ricordato: “Le tante leggi che questo Consiglio regionale è riuscito finora ad approvare, compresa quella sui rifiuti (attesa da ben 13 anni: un punto fermo per ristabilire regole certe e un punto di partenza indispensabile per tornare alla gestione ordinaria), anche con il contributo responsabile e costruttivo delle opposizioni”. (di Antonietta Miceli)

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