Legambiente, il circolo “La Voce della Terra” pone l’accento sulle questioni ambientali irpine

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Il Circolo Legambiente “La Voce della Terra” ha posto l’accento su diverse questioni ambientali che rivestono carattere fondamentale per la nostra provincia, ed in particolare per l’Alta Irpina.

Abbiamo fermato l’attenzione su alcune vicende importanti che vanno dalla questione del minimo deflusso vitale, con particolare riferimento al fiume Sele investendo il Ministero dell’Ambiente, ma che ben presto ci vedrà protagonisti anche per altre importanti aste fluviali, al bracconaggio, alla tutela della fauna selvatica, al controllo nei nostri boschi, all’abbandono dei prodotti fitosanitari chimici e la conversione dell’agricoltura in biologica, tassello fondamentale per fare della nostra area un presidio di qualità.

E con l’agricoltura, che è il motore principale della nostra economia, possiamo trarre delle utilità ancora maggiori rispetto a quello che si possa immaginare. In modo da completare quella che è definita l’economia circolare. L’Irpinia è fornitrice di ossigeno, acqua, energia verde.

Nel campo della gestione dei rifiuti si potrebbe fare di più. Analizzando il dossier di Legambiente, il 42,4% dei comuni Rifiuti Free si trovano in Provincia di Benevento, il 40% in Provincia di Salerno e il 12,9 % in Provincia di Avellino. Ancora in ritardo la Provincia di Napoli e Caserta dove si trovano solo il 2,4% dei comuni rifiuti free. Sono Comuni Rifiuti Free di Legambiente quelli dove la raccolta differenziata funziona correttamente ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 Kg di secco residuo all’anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati allo smaltimento.

In quest’ottica, per il concetto di economia-rifiuti circolare, è necessario avere impianti di trattamento della frazione organica, considerato che il 90% dell’organico differenziato in Campania finisce fuori regione.

Abbiamo appreso di una discussione che vorrebbe la realizzazione di un impianto di compostaggio nel Comune di Montella. Chiederemo un immediato incontro con il Sindaco per precisare la nostra posizione favorevole e l’opportunità che potrebbe avere una infrastruttura del genere sul territorio. Un impianto di digestione anaerobica e produzione di biometano rappresenta uno strumento perfetto per legare con un unico filo rosso l’economia circolare, la lotta ai cambiamenti climatici e la promozione di un’agricoltura di qualità. Il tutto sotto un’attenta visione e sotto uno stretto controllo, dall’arrivo dell’organico fino alla sua trasformazione.

L’Alta Irpinia deve puntare sulla qualità del suo territorio e dei prodotti. In tale contesto insieme ad altre associazioni ambientaliste stiamo portando avanti un altro importante progetto: quello di chiedere l’istituzione del Parco Nazionale dei Monti Picentini. È ora che i Sindaci prendano coscienza delle grandi potenzialità dell’area, avere un parco di caratura statale, come accade in altre realtà, significa vivere in un ambiente più sano e far crescere l’economia.