Lectio storico-politica di De Mita al seminario di Scuola Politico-Forense Aiga

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Grande soddisfazione per il Coordinamento Regionale AIGA Campania, associazione italiana giovani avvocati, che nel corso del primo seminario di scuola politico-forense, tenutosi ieri a Castellammare di Stabia, ha avuto l’occasione di confrontarsi con l’on. Ciriaco De Mita, il quale non ha certo lesinato i complimenti per l’iniziativa, percepita come sintomo di una nuova grande sensibilità verso i problemi della società civile.

“Un momento dedicato alla cultura, all’approfondimento ed alla storia non è mai un tempo perso. Serve ad alimentare la consapevolezza nei ragionamenti che indubbiamente devono anticipare le decisioni -dichiara Walter Mauriello coordinatore regionale di AIGA Campania-. Abbiamo trascorso un pomeriggio tra i racconti di un ex presidente del consiglio, che nell’epoca più buia della politica internazionale, ha evidenziato i profili su cui i leader mondiali hanno costruito un percorso comune. I punti più alti della narrativa hanno spiegato i motivi sui quali è possibile erigere una costruzione politica solita, quali, ad esempio, la convenienza – non vi è convenienza se non attraverso l’altruismo – oppure la condivisione di un metodo – ogni accordo che nasce da una parità di forze è debole ed inconsistente, se invece l’accordo si nutre di una condivisione di metodo è difficilmente contestabile! Parlare, dialogare, confrontarsi con un leader mondiale – spiega il coordinatore regionale dei giovani avvocati campani- rappresenta la consapevolezza che la politica forense non è agibile senza studio ragionamento e programmazione. Il coordinamento AIGA campana ha con questo evento realizzato un primo step di un percorso di formazione politica che potrà sempre di più creare la struttura dirigenziale a vantaggio della ricerca di un ruolo senza leadership. Il nostro futuro appartiene ed è collegato a ciò che oggi elaboriamo e produciamo e non possiamo abdicare a questa responsabilità. Una responsabilità non solo generazionale, ma anche associativa, che deve vedere ognuno di noi attore-protagonista”.

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