L’economia irpina in grande affanno. I dati della Banca d’Italia sono implacabili

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La presentazione del rapporto di Banca d'Italia in Prefettura ad Avellino

Per la prima volta, la Banca d’Italia scatta una fotografia un po’ più dettagliata anche sull’andamento dell’economia irpina. Nel rapporto 2018 ci sono dati che riguardano anche la provincia di Avellino. Per presentarli, è stato scelto un luogo istituzionale ad hoc, ovvero la Prefettura.

Sono numeri che pongono in evidenza un quadro molto complicato. C’è un rallentamento abbastanza marcato dell’economia irpina che rispecchia, grosso modo, quello che succede in Campania. Nel 2018, infatti, nella nostra regione la ripresa dalla grande crisi, avviatasi nel 2014, si è indebolita. Il peggioramento congiunturale, che ha interessato la Campania soprattutto nell’ultima parte dell’anno, si è esteso a tutte le componenti dell’economia campana.

Quindi si parte dall’export, in rallentamento anche in Irpinia. Per i prossimi mesi, ci sono forti preoccupazioni sui riflessi della Brexit, ovvero la fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Lo sottolinea Paolo Emilio Mistrulli di Bankitalia. “L’export del settore agroalimentare, in particolare in Irpinia – afferma – è quello più esposto ad una possibile crisi dovuta alla Brexit, soprattutto se ci sarà un’uscita senza accordo”.

I dati, per la provincia di Avellino, sono negativi un po’ in tutti i settori. C’è un rallentamento generalizzato: manifattura, costruzioni e servizi crescono molto poco. C’è da aggiungere che nel 2018 l’occupazione in Campania è calata, interrompendo la fase espansiva registrata a partire dal 2015. I livelli occupazionali si sono tuttavia mantenuti sui valori analoghi a quelli pre-crisi.