“L’Irpinia non può più contare su un vecchio protettore ormai poco affidabile e in là con gli anni come De Mita, ma deve scommettere su se stessa e sulle risorse del proprio, ricchissimo, territorio”. Parole di Diana De Feo, candidata al senato a Campania 2 che oggi ha fatto tappa ad Avellino, presso la sede del coordinamento provinciale di Forza Italia. Presenti tutti i big del partito, capitanati da Cosimo Sibilia: Antonio De Mizio, Claudio Rossano, Freda e Fiore. Ed è proprio il coordinatore provinciale del partito di Silvio Berlusconi, De Mizio, a dare il benvenuto a Lady Fede: “Siamo ormai entrati negli ultimi giorni di campagna elettorale. Il Pdl ha il vento favorevole ma non possiamo e non dobbiamo cullarci sugli allori proprio ora, specialmente in questa provincia da sempre ‘feudo’ di determinati schieramenti politici. In passato siamo stati accusati di non essere una valida alternativa ma ora, forti di una classe dirigente competente e formata, possiamo dire di rappresentare la più coerente soluzione per superare la crisi nazionale, regionale e locale nella quale ci ha trascinato il precedente governo”. Tocca alla De Feo prendere la parola. La moglie del direttore del Tg4, pur non rinnegando le sue origini ‘televisive’, ci tiene a liberarsi dell’etichetta della ‘moglie di…’ e rilancia: “Diana De Feo non è ‘solo’ la moglie di Emilio Fede, è ‘anche’ la moglie di Emilio Fede. Nella mia carriera quarantennale nel mondo del giornalismo ho imparato tanto e ottenuto importanti premi e riconoscimenti, come essere nominata inviato speciale e aver collaborato con le più grandi menti del giornalismo italiano”. Da sempre sensibile alla questione femminile, la De Feo vede proprio nelle donne una delle più importanti risorse dell’Irpinia. “Le donne hanno sempre avuto un ruolo di primaria importanza in questo territorio dalla tradizione ricchissima e millenaria. Settori dell’imprenditoria come quello del tessile hanno assoluto bisogno di essere sviluppati e rilanciati e proprio il sesso femminile può essere autore di questa rinascita. L’Irpinia già in passato ha dimostrato che qui si può fare impresa, quando quest’ultima è libera dalle corporazioni e non è schiava dei giochi politici. Al fianco di un settore di assoluta eccellenza come quello agroalimentare dobbiamo puntare su tutte le altre attività che possono trovare prosperità in un territorio come questo. Solo così possiamo uscire dalle sabbie mobili del clientelismo politico e rilanciare l’economia e il turismo”. (di Mauro Mastroberardino)
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