Le responsabilità della crisi idrica, il punto di Claudio Rossano

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“In questi giorni si notano numerose dichiarazioni sulla crisi idrica che affligge l’Irpinia, ed è davvero compassionevole che queste dichiarazioni vengano proprio dagli enti che maggiormente sono responsabili della crisi stessa: la Regione Campania, il Distretto Calore Irpino dell’Ente Idrico Campano (EIC), già ATO Calore Irpino e la società Alto Calore Servizi” – ad affermarlo attraverso una nota stampa, è il consigliere comunale di Atripalda Claudio Rossano.

“Con la delibera n. 49 del 19 Giugno 2017 – prosegue Rossano – la Regione Campania ha infatti deciso di programmare – e non già finanziare – l’intervento denominato ‘Progetto di ottimizzazione del sollevamento della centrale di Cassano Irpino’, finalizzato al risparmio energetico per l’importo di euro 6.259.327, ed ha individuato quale soggetto attuatore dell’opera la Società Alto Calore Servizi SpA”.

“Nel leggere attentamente la delibera regionale – precisa Rossano – vengono però alla luce alcune fondamentali questioni: le risorse finanziarie di cui si parla non sono state ancora acquisite al bilancio regionale. Ma vi è di più: degli ipotetici euro 6.259.327, solo euro 1.259.327 sono iscritti nell’esercizio finanziario 2017 mentre 3.000.000 di euro sono previsti per il 2018 e 2.000.000 per il 2019. Quindi, se tutto dovesse andar bene, solo nel 2020 potrebbe essere risolta la vicenda della Centrale di Cassano e del necessario approvvigionamento idrico”.

“Ma nel leggere quanto pubblicato sul sito dell’Alto Calore Irpino si comprende come l’Ente Idrico Campano – la farraginosa struttura voluta dalla Regione per gestire il ciclo integrato delle acque – sia sostanzialmente paralizzato. Lo dice lo stesso Presidente del EIC prof. Mascolo che, nella riunione dell’Esecutivo del 5 Maggio 2015 a cui partecipa anche l’irpino Colucci, candidamente dichiara come la fase di attivazione complessiva è ancora solo virtuale, e rileva la mancanza di un’organizzazione amministrativa che possa consentire l’avvio delle prime fasi della vita dell’Ente”.

“Precisa inoltre che per la piena operatività non si può prescindere dalla nomina del Direttore generale, ed il bando per la nomina del Direttore è stato predisposto solo ieri. Dovranno trascorrere perciò ancora molti mesi prima che l’EIC sia funzionante. Uno dei membri dell’Esecutivo dell’EIC rammenta come la mancanza del Direttore generale, del Collegio dei revisori, di personale, di una dotazione organica, rende difficile operare anche agli organi stessi, impossibilitati a decidere senza una valida attività istruttoria. Insomma una situazione estremamente complessa, resa ancora più grave dalla crisi economica ed amministrativa di Alto Calore Servizi spa, che ancora oggi non ha una valida pagina della trasparenza amministrativa. Ma credo che ormai – conclude Rossano – non sia più rinviabile un intervento degli organi di giustizia su questa scandalosa pagina delle acque irpine e campane”.