Il presente è ben altro e rappresentato da una formazione che sbarcherà in Irpinia guidata dall’emergente Cristiano Scazzola, il tecnico dei record della passata stagione culminata con il trionfo nella finale play-off contro il Sudtirol: una sola sconfitta su 34 partite, “Piola” inviolato e miglior difesa di tutta la Prima Divisione con un passivo di 19 reti, compresa la post-season. Il tutto da esordiente tra i professionisti e da capitalizzare nel campionato cadetto.
Il credo tattico si rifà ad classico 4-4-2, la costruzione della squadra lo ha costretto a virare su un 4-3-3 che lasci spazio sugli esterni offensivi all’estro dei neo acquisti Di Roberto e Ragatzu. La boa è Marchi, il quale però ben si adatta a tutte le posizioni nel tridente. In alternativa Beretta, attaccante della generazione rossonera di Comi e Zigoni che però non sarà del match di sabato insieme a Matute (ultimo arrivato dal Crotone) per via della condizione ancora approssimativa.
In difesa (il cui pilastro è l’ex di turno Cosenza), invece, Scazzola potrà contare sull’esperienza dell’ex Trapani Ferri. Sul fronte delle cessioni, gli addii dei vari Ranellucci, Rosso, Di Piazza, Iemmello e Greco hanno di fatto smantellato il gruppo storico.
L’Avellino si troverà difronte una squadra con tutte le insidiose credenziali della neopromossa.