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L’avversario – Pro Vercelli, neopromossa con la forza del blasone

Calcio – Ha fatto presto ritorno in cadetteria e ora vuole mantenerla. La Pro Vercelli, forte di un entusiasmo misurato dagli oltre mille abbonamenti staccati finora, si candida ad un ruolo di outsider sette volte scudettata nella sua storia al pari del Bologna (la più titolata della B di quest’anno con due Coppe Italia in bacheca). Dolci lontani ricordi che tuttavia rendicontano il valore di una piazza, abituata a spadroneggiare in Italia un secolo fa.
Il presente è ben altro e rappresentato da una formazione che sbarcherà in Irpinia guidata dall’emergente Cristiano Scazzola, il tecnico dei record della passata stagione culminata con il trionfo nella finale play-off contro il Sudtirol: una sola sconfitta su 34 partite, “Piola” inviolato e miglior difesa di tutta la Prima Divisione con un passivo di 19 reti, compresa la post-season. Il tutto da esordiente tra i professionisti e da capitalizzare nel campionato cadetto.
Il credo tattico si rifà ad classico 4-4-2, la costruzione della squadra lo ha costretto a virare su un 4-3-3 che lasci spazio sugli esterni offensivi all’estro dei neo acquisti Di Roberto e Ragatzu. La boa è Marchi, il quale però ben si adatta a tutte le posizioni nel tridente. In alternativa Beretta, attaccante della generazione rossonera di Comi e Zigoni che però non sarà del match di sabato insieme a Matute (ultimo arrivato dal Crotone) per via della condizione ancora approssimativa.
In difesa (il cui pilastro è l’ex di turno Cosenza), invece, Scazzola potrà contare sull’esperienza dell’ex Trapani Ferri. Sul fronte delle cessioni, gli addii dei vari Ranellucci, Rosso, Di Piazza, Iemmello e Greco hanno di fatto smantellato il gruppo storico.
L’Avellino si troverà difronte una squadra con tutte le insidiose credenziali della neopromossa.

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