Avellino – Giro di vite da parte delle Fiamme Gialle di Avellino sul sommerso in Irpinia. Le direttive del colonnello Mario Imparato si sono concretizzate in una articolata operazione di servizio che ha visto ben quattro attività commerciali finire nella rete dei controlli eseguiti nella settimana della Compagnia di Avellino, agli ordini del capitano Salvatore Serra.
Presso una lavanderia di Atripalda è stato rilevato come per due delle tre dipendenti la titolare non era in grado di esibire alcuna documentazione relativa all’assunzione. Le risultanze dell’intervento sono state contestualmente trasmesse alla Direzione Provinciale del Lavoro di Avellino che ha immediatamente adottato nei confronti della società la procedura per la sospensione dell’attività, prevista dall’articolo 5 della legge nr. 123/2007, modificata dal decreto legislativo nr. 81/2008, per l’effettivo impiego di personale “in nero” in misura superiore al 20% dei lavoratori regolarmente assunti (in questo specifico caso la percentuale di lavoratori in nero era pari al 100%). Il provvedimento di sospensione può essere revocato solo previo regolarizzazione dei lavoratori ed il pagamento di una sanzione pari a 2.500 euro, oltre alle sanzioni amministrative comunque applicate nei confronti della società.
Presso un’azienda di commercio all’ingrosso di articoli funerari in Manocalzati è stata riscontrata la presenza di un dipendente che prestava la propria attività lavorativa completamente in nero ed in assenza di qualsivoglia documentazione comprovante il rapporto di lavoro.
A Cervinara, presso una falegnameria ed una vetreria della cittadina è stata riscontrata la presenza di lavoratori in nero. Mentre per la falegnameria il caso di irregolarità non superava la percentuale prevista per l’avvio della procedura per la sospensione dell’attività (un caso a fronte dei nove lavoratori presenti), presso l’azienda di articoli funebri e la vetreria, pur in presenza di una percentuali di lavoratori in nero pari al 50% (1 su 2) i militari hanno ritenuto di non richiedere la sospensione sulla base di una specifica direttiva del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali che rimette agli operanti la valutazione dei casi in cui, quando trattasi di cosiddette “micro-imprese”, possano non ritenersi sussistenti i requisiti di tutela del sistema alla base della sospensione di cui al decreto legislativo nr. 81/2008.
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