Lavoro nero, la Cgil chiede al Prefetto una riunione del tavolo

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La Cgil di Avellino ha reiterato al Prefetto di Avellino la richiesta di convocazione del Tavolo sul lavoro nero ed irregolare in provincia di Avellino, e sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro dopo i risultati impressionanti ed allarmanti riportati dall’ultima riunione avuta al Cles nel mese di giugno, nella quale si evidenziarono percentuali di irregolarità riscontrate nelle attività economiche presenti sul territorio superiori al 75%.

“Già all’inizio dell’esteta – afferma Antonio Famiglietti, segretario organizzativo della CGIL  di Avellino, chiedemmo un aggiornamento del tavolo dopo le vacanze estive, per la gravità della situazione evidenziata a seguito dei controlli da parte degli organi ispettivi. Riteniamo che si debba procedere senza indugio e con incisività a limitare il fenomeno del lavoro nero ed irregolare in provincia di Avellino, in tutti i settori produttivi, in quanto tale piaga non è più solo prerogativa dell’edilizia e dei segmenti storicamente maggiormente interessati dal fenomeno. In occasione dell’ultima riunione del Cles evidenziammo la necessità di organizzare al meglio le visite ispettive, anche con un confronto preventivo tra tutti gli organismi deputati ai controlli, in modo da agire in maniera sinergica, senza dispendio di energie e per coprire al meglio il territorio provinciale. Oggi chiediamo al Prefetto di Avellino di convocare il tavolo proprio per individuare quali siano le migliori condizioni per operare i controlli garantendone la massima capillarità. Siamo inoltre in attesa di conoscere il riscontro delle attività ispettive effettuate nel periodo estivo nella speranza che il resoconto possa essere meno impietoso. Da parte della CGIL – conclude Famiglietti – viene rinnovata la massima disponibilità alla collaborazione ed a fornire il consueto contributo, sia in termini di denuncia di situazioni irregolari a danno dei lavoratori, sia per contribuire a fornire suggerimenti riguardo ai settori sui quali bisogna tenere alta la guardia ed agire con la massima determinazione, al fine di garantire i diritti dei lavoratori e anche quelli dei cittadini e degli utenti”

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