Lavoro di sangue, ancora un altro morto sul lavoro in Irpinia

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“La notizia mi giunge mentre siamo a Napoli a manifestare con lavoratrici e lavoratori dell’Enel, in sciopero in tutta Italia, contro le esternalizzazioni, la prevaricazione e la competizione da costi sul personale. Quindi una multinazionale come Enel che vuole continuare a spacchettare attività, quindi appalti incontrollati che vogliamo contrastare, il nesso con il terzo morto sul lavoro in Irpinia? Sapere sé questa persona era autista autonomo di mezzo di altri; se lavorava a cottimo o con nolo a freddo; se era dipendete o lavoratore autonomo con il mezzo di terzi e se si di quale ditta e con che contratto, tanto per avere un po’ contezza di cosa sta accadendo nella precarizzazione del lavoro.” E continua il Segretario Cgil “Utile è anche sapere quanti km faceva per casa lavoro questo lavoratore e quanti Km per i cantieri? In che contesto della eventuale filera dell’appalto o del sub appalto era inserito?”

Domande legittime che riguardano il tipo di lavoro che siamo costretti a svolgere.
Per questo le morti sul lavoro devono essere affrontate ponendosi domande e non derubricate come fatalità o accidenti. Basta morti sul lavoro è il nostro obiettivo è per questo vi poniamo e poniamo Domande per avere legittime risposte che riguardano il tipo di lavoro che svolgiamo e per cui le morti sul lavoro devono essere affrontate ponendosi domande e non derubricate come fatalità o un accidente. Nel porgere condoglianze ai familiari. Anche in questo caso la Cgil Avellino si costituirà parte civile.