Dal Partenio-Lombardi – L’Avellino incassa il k.o. in casa con l’Ascoli ma lo fa tra le polemiche per alcune scelte arbitrali sfavorevoli. Tutti furiosi con l’arbitro Gianluca Aureliano a fine partita: dai tifosi ai calciatori, passando per tecnico e dirigenti. E’ sembrato di rivedere il match casalingo con il Frosinone
Sotto la lente d’ingrandimento soprattutto l’episodio che ha portato al rigore trasformato da Daniele Cacia, quello decisivo ai fini del 2-1 maturato al Partenio-Lombardi. Sul terzo tentativo a rete ascolano del bomber calabrese infatti Marco Perrotta è intervenuto con la spalla destra, mentre Aureliano ha valutato con il braccio il tocco del difensore biancoverde espulso (ingiustamente) per aver tolto dalla porta il pallone.
Danno e beffa per l’Avellino che in precedenza aveva protestato per un calcio di rigore non concesso per un contatto in area tra Blazej Augustyn e Matteo Ardemagni. Il difensore polacco non trova il pallone ed entra in rotta di collisione con l’attaccante dei lupi che cade sulla corsa.
Nel post partita, dirigenza biancoverde inviperita con Aureliano ma in silenzio per evitare dichiarazioni intrise di nervosismo in un momento già di per sé delicato in virtù dei risultati. Sconfitto, arrabbiato e anche sfortunato l’Avellino con due legni colpito, uno da Ardemagni (traversa di testa sull’angolo di Verde) e l’altro da Djimsiti nel finale (incornata sul palo su angolo di Belloni).