Oggi e domani a Casalbore si tiene la III edizione di “Lauticando”, un’iniziativa tesa a valorizzare i prodotti della pecora di razza “Laticauda”.
Tipica delle aree interne della Campania, Sannio, Irpinia, Alto Casertano, la “Laticauda” è una razza originata, verosimilmente, da un incrocio della pecora appenninica, tipica dell’Italia meridionale, con la pecora Nord-Africana, Berbera o Barbaresca, importata in Campania dai Borboni ai tempi di Carlo III. Dopo aver rischiato l’estinzione, nei primi anni ’90 è stata recuperata con successo ed è oggi sempre di più apprezzata per le caratteristiche alimentari delle carni, saporite e prive dell’odore tipico degli ovini. Attualmente viene allevata principalmente nelle province di Avellino, Benevento e Caserta.
La manifestazione quest’anno vede due giornate intense di iniziative con ludoteche, maneggio, incontri e tavole rotonde, percorsi di assaggio, intrattenimenti musicali e gastronomia, per mantenere alta l’attenzione su questo ovino che rappresenta un tratto
identitario di queste terre per le caratteristiche uniche della carne, del formaggio e della ricotta, tutti e tre prodotti riconosciuti “Prodotti Agroalimentari Tradizionali”, cioè iscritti nell’elenco dei prodotti PAT tenuto dal MASAF, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Momento di punta la tavola rotonda organizzata da “Acli Terra della Campania” per oggi 28 luglio alle ore 17:00 sul tema: “Allevamento Laticauda e Biodiversità, Valore Economico sostenibile”. L’incontro, voluto dalla Presidenza Regionale della Campania dell’Associazione Agricola delle Acli, intende focalizzare il tema della Biodiversità come risorsa economica del territorio.
Partecipano, tra i Dirigenti dell’Associazione dei vari livelli Territoriali, il Presidente Acli Terra della Campania, Giuseppe Pacifico, il Presidente Nazionale Acli Terra, Nicola Tavoletta.
Approfondiscono le tematiche il Prof. Ettore Varricchio dell’Università degli Studi del Sannio e il Prof. Michele Zannini dirigente nazionale e coordinatore della Commissione Regionale per l’agricoltura sociale. L’Incontro ha quindi l’obiettivo di sottolineare non solo gli elementi distintivi della razza ma soprattutto la funzione che questi piccoli allevamenti hanno avuto nei secoli sulle economie domestiche delle comunità che abitano questi luoghi e le nuove frontiere dell’agricoltura sociale.
«La discussione – spiega Giuseppe Pacifico – verte sulla necessità di rigenerare i borghi e i centri storici dei tanti piccoli Comuni del territorio interessato che risentono del forte spopolamento degli ultimi decenni a causa della riduzione delle nascite e della migrazione, specie giovanile, che mette a rischio la stessa sopravvivenza di questi centri con gravi conseguenze ambientali ma anche con irrimediabili perdite di carattere culturale essendo queste comunità custodi di tradizioni, usi e costumi tramandati per generazioni dalla notte dei tempi. Sebbene appartenenti a province diverse infatti, questi piccoli centri sono accomunati da un patrimonio storico culturale millenario perché da sempre testimoni delle principali arterie di comunicazione verso l’oriente come il pellegrinaggio sulla Via Francigena per Gerusalemme oppure per il millenario fenomeno della Transumanza essendo attraversato dal Regio Tratturo Pescasseroli Candela oppure ancora, per la presenza di importanti vie consolari come la Via Appia e la Via Traiana risalenti all’epoca romana.
Da questo la sollecitazione alle Amministrazioni locali per intraprendere un nuovo percorso di unitarietà per costruire sviluppo ed assicurare un futuro alle persone che ancora abitano questo territorio. Infatti la Tavola Rotonda vuole essere anche occasione di confronto con e tra gli Enti Locali che devono collaborare sulla pianificazione e la programmazione che necessariamente deve
essere unitaria e condivisa. Partecipano per questo i Sindaci dei comuni del territorio Dauno, d’Irpinia e del Sannio in particolare quelli della Valle del Miscano.
La proposta dell’Amministrazione del Comune di Casalbore, capeggiata da Emilio Salvatore è quindi quella di un protocollo d’intesa tra i Comuni della Valle del Miscano e quelli limitrofi che metta in discussione un programma unitario di attività tese a creare sviluppo e benessere economico per il lavoro e le famiglie con un nuovo ruolo centrale all’agricoltura, più sostenibile, più
inclusiva e capace di veicolare i valori del buon vivere e del rispetto per l’ambiente e la natura.
Territorio, Turismo e prodotti tipici alla base delle ipotesi di sviluppo – conclude il Presidente Acli Terra della Campania -Partecipano quindi Raffaele Fabiano e Zaccaria Spina rispettivamente presidenti delle Comunità Montane dell’Ufita e del Fortore. Promozione del Territorio e Rigenerazione delle Comunità, i temi di due Ospiti particolarmente graditi, Vanni Chieffo, Presidente del Gal Irpinia e Antonio Russo, Vice Presidente
nazionale Acli».