Lauro – Antonio Venditti, meglio noto come Antonello, nasce a Roma, nel quartiere Trieste l’8 Marzo 1949. Una leggenda della musica italiana che calcherà il palco di Piazza Municipio, domani sera. È già in delirio la popolazione del mandamento baianese, che con quest’ultimo spettacolo chiuderà le manifestazioni estive del 2005. Rapito dallo studio della musica giovanissimo, già durante le scuole elementari, studia il pianoforte. A 14 anni, si allontana dallo studio del pianoforte, dopo che aveva già composto “Roma Capoccia” e “Sora Rosa”, cavalli di battaglia del cantautore romano. È al liceo che Venditti concretizza la sua passione per la musica. È qui che incontrerà altri futuri personaggi famosi come il suo grande amico, attore e regista, nonché discreto batterista, Carlo Verdone. Passa in questo periodo molto del suo tempo in un locale trasteverino, il “Folkstudio” di via Garibaldi, dapprima come semplice spettatore, poi proponendo un proprio repertorio, tra cui le canzoni di punta sono in dialetto romano: “Roma Capoccia” e “Sora Rosa”. Al Folkstudio incontra Francesco De Gregori, Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano, con il quale muove i primi passi nel mondo della musica e con i quali forma un quartetto che venne chiamato “I Giovani del Folk”. Fu proprio con De Gregori che condivise l’ esperienza del primo album, “Theorius Campus”, uscito nel 1972, nel quale i due artisti avevano a disposizione una facciata ciascuno.
L’album conteneva sei brani per entrambi gli artisti, e tra quelli di Venditti, “Roma Capoccia”, uscito anche in seguito come singolo insieme a “Ciao Uomo” fu il più apprezzato. Venditti, sull’onda di successi come Roma Capoccia e Sora Rosa, incide il suo primo disco da solista due anni dopo. Si tratta de “L’Orso bruno” del 1973, realizzato con la collaborazione di Vince Tempera. Da questo momento in poi, Venditti, è il nuovo re della canzone Made in Italy. Il suo impegno in campo sociale lo fa finire nell’occhio del ciclone, alcuni giovani non gli perdonano la doppia valenza, impegnata e commerciale di “Lilly” che raggiunge la vetta dell’hit parade. Con “Ullalla” chiude il rapporto con la Rca e rimane in silenzio per due anni.
Scrive in questo periodo una colonna sonora con Lucio Dalla per il film “Signore e signori buonanotte” 1976 , precisamente musicano l’episodio girato da Nanni Loy. Il ritorno in scena lo riporta subito in vetta alle classifiche con un disco “Sotto il segno dei pesci” che contiene canzoni molto note come “Sara”, “Giulia” e “Bomba o non bomba”.
Venditti sceglie di cantare temi più personali pur rimanendo nel campo dell’impegno. Dopo ‘Buona domenica’ Arrivano poi “In questo mondo di ladri” (1988) e “Benvenuti in paradiso” (1991) dischi da un milione di copie vendute, con “Ricordati di me”, “Alta marea (cover di Don’t dream it’s over dei Crowded house) e “Amici mai”. Negli anni Novanta Venditti prende le vesti del cantante pop e si allontana dagli stilemi cantautorali. Un nuovo album inedito arriva nel 1995 “Prendilo tu questo frutto amaro”, con “Eroi minori” e “Tutti all’inferno”, canzoni che raccontano la recente “Tangentopoli” e le tragiche stragi di mafia di tre anni prima. Il tema dell’amore e Roma sono la molla per i 2 dischi successivi: “Se l’amore è amore” 2000 , una raccolta di brani che prende il titolo dalla celeberrima canzone “Notte prima degli esami”, e “Circo Massimo 2001” dove il cantautore romano racchiude in una scelta di quindici canzoni il meglio della festa per il terzo scudetto della Roma. Nel 2003 esce l’atteso album di inediti “Che fantastica storia è la vita” un disco che vede il compimento della svolta rock. Conclude il suo interminabile repertorio, la raccolta Campus Live.
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