Latitanti più pericolosi: in cima alla lista c’è il custode dei killer di Ammaturo

0
2180
Renato_Cinquegranella
Renato Cinquegranella

AVELLINO- L’ultimo custode dei segreti legati all’omicidio del capo della Squadra Mobile Antonio Ammaturo è ancora in cima all’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia. E’ quanto emerge dal report della Criminalpol pubblicato qualche giorno fa e riferito proprio ai risultati nella caccia ai latitanti da parte del Ministero dell’Interno.

Si tratta di Renato Cinquegranella che è ricercato dal 6 ottobre del 2002 per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione ed altro; da dicembre 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. Il suo nome è legato proprio ad una delle pagine più oscure della storia della camorra in Campania, l’omicidio di Antonio Ammaturo il capo della Squadra Mobile di Napoli originario di Contrada, assassinato dalle Brigate Rosse in piazza Nicola Amore il 15 luglio 1982 insieme all’agente scelto Pasquale Paolo (che lo stava accompagnando in Questura).

Secondo la ricostruzione degli investigatori nel giorno dell’omicidio Ammaturo, aiutò nella fuga (insieme ad altri camorristi) i brigatisti che rimasero feriti nello scontro a fuoco con i ‘Falchi’. Cinquegranella li avrebbe accolti nella sua villa di Castel Volturno (Caserta) per consentire loro di curarsi e riprendere la fuga. L’episodio confermò l’esistenza di un “patto scellerato” tra le Brigate Rosse e i capi-zona della camorra del centro di Napoli.

Attualmente, nell’elenco dei latitanti di “massima pericolosità del Programma Speciale di Ricerca” sono presenti insieme a Cinquegranella altri due soggetti, di cui uno legato a cosa nostra (Giovanni Motisi) e uno responsabile del reato di “sequestro di persona” (Attilio Cubeddu). A questo numero si è giunti a seguito dei recenti arresti dei latitanti di “massima pericolosità”: Matteo Messina Denaro, Pasquale Bonavota, Francesco Pelle e Rocco Morabito, esponenti di spicco, rispettivamente di cosa nostra e della ‘ndrangheta.

L’elenco dei latitanti “pericolosi” ricomprende, allo stato, 56 soggetti, di cui 14 affiliati alla ‘ndrangheta, 6 alla criminalità pugliese, 2 alla camorra, 2 a cosa nostra, 1 responsabile di “sequestri di persona” e 31 di gravi delitti.

È uno tra i molti dati che emergono dal report redatto dalla direzione centrale della Polizia Criminale “Latitanti di massima pericolosità e pericolosi: attività del Gruppo integrato interforze per la ricerca e l’arresto di latitanti nel periodo 2019 –2023”, quale sintesi dell’attività svolta per la ricerca dei latitanti.

L’organismo “Giirl” ha il compito di raccogliere, analizzare e sintetizzare le informazioni sul grado di pericolosità dei soggetti e aggiornare i relativi elenchi. In particolare quello dei latitanti di massima pericolosità del programma speciale di ricerca e quello dei latitanti pericolosi.

Il Giirl è presieduto dal vice direttore generale della Pubblica Sicurezza e direttore centrale della Polizia Criminale, Raffaele Grassi, e composto dai rappresentanti dei Comandi Generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, della Direzione Investigativa Antimafia, della Direzione Centrale della Polizia Criminale, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, nonché dell’A.I.S.I. e dell’A.I.S.E., con il supporto del Servizio Analisi Criminale.

Nel settembre 2023, la composizione del Gruppo è stata integrata da un rappresentante della Polizia Penitenziaria per arricchire di ulteriori notizie il quadro investigativo, soprattutto per quei soggetti che siano già stati detenuti.

Nel report è sintetizzata l’attività delle Forze di polizia, relativa al periodo 2019-2023, nel corso del quale il Giirl ha provveduto a inserire negli elenchi 6 soggetti di massima pericolosità (3 affiliati alla ‘ndrangheta, 2 alla camorra e 1 all’area definita responsabili di “gravi delitti) e 58 pericolosi, comprese 12 donne (28 responsabili di “gravi delitti”, 15 appartenenti alla ‘ndrangheta, 10 alla camorra, 4 alla criminalità pugliese e 1 a cosa nostra). Dal 1° gennaio 2024 ad oggi sono stati assicurati alla giustizia 3 latitanti pericolosi: Andrea Deiana, responsabile di “gravi delitti”, arrestato il 12 gennaio a Città del Messico; Marco Raduano, appartenente alla criminalità pugliese, arrestato il 1 febbraio in Francia; Gianluigi Troiano, affiliato alla criminalità pugliese, arrestato il 30 gennaio in Spagna.