L’assemblea dell’ATO, questa mattina convocata in seconda convocazione, è andata deserta non avendo raggiunto la presenza delle quote dei soci nella misura di 1/3 per l’insediamento dell’organismo e l’approvazione della delibera sugli “equilibri di bilancio” e la necessaria quota del 50% (+1) per l’esame dell’argomento “aggiornamento piano d’ambito” di cui all’integrazione dell’ordine del giorno, fortemente richiesto dalla OO.SS. di Avellino e Benevento. E’ stata determinante l’assenza dei Sindaci, appartenenti ad entrambi gli schieramenti politici, assenza equamente divisa tra le due province, e non è servito il richiamo forte e determinato delle OO.SS. alla politica interprovinciale ed ai rappresentanti del popolo che, indipendentemente dall’appartenenza politica partitica, avrebbero dovuto pensare a rappresentare bene le proprie comunità locali. Gravissima la responsabilità delle forze politiche che vorrebbero avere il privilegio di decidere sulla testa di tutto e di tutti, vergognosa è la posizione di chi ha sostenuto le ragioni del referendum sull’acqua pubblica non svolgendo azioni conseguenti per concretizzare le future gestioni del servizio idrico integrato. Le scriventi ritengono assurda la posizione assunta dai tanti Sindaci che hanno scelto di non presentarsi all’assemblea mettendo in serio pericolo il completamento del percorso per l’affidamento del servizio idrico, probabilmente hanno subito il fascino della difesa di interessi di bottega, di obiettivi territoriali o politici diversi . In passato alla prova del “palloncino” tutti erano ubriachi di “pubblico” e tutti pronti alle passerelle in qualsiasi circostanza, oggi la maggioranza dei soci è stata a riposo per ordine ricevuto o per mandato politico vincolante. Eppure il CdA dell’ATO aveva approvato all’unanimità, e con la presenza di tutte le anime politiche di centrosinistra, centro e centrodestra, “l’aggiornamento del piano d’ambito” che, è bene ribadirlo ancora una volta, è fondamentale e propedeutico all’affidamento del servizio idrico. I tempi sono stretti, noi siamo convinti che una sterzata sia ancora possibile e che un confronto serrato con la POLITICA e con gli organismi rappresentativi dell’ATO possano determinare una condizione di difesa del risultato del referendum e dell’obiettivo dell’affidamento a soggetto pubblico. Nel contempo invitiamo e sollecitiamo il Presidente del CdA – ATO, Tonino Festa, che sollecitamente aveva risposto alla richiesta di confronto avanzata dalle OO.SS. delle due province, a non assumere iniziative individuali che potrebbero sostanzialmente dichiarare il fallimento delle procedure di affidamento a mezzo dell’ATO, con il conseguente trasferimento della decisione alla Regione Campania. Le scriventi per meglio dettagliare la posizione unitaria, e per illustrare le iniziative che saranno assunte nei prossimi giorni, terranno DOMANI – 27 ottobre 2011 – ore 10,30 – una conferenza stampa presso il centro sociale S. Della Porta ad Avellino.
Redazione Irpinia
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