Il 21 e 22 agosto nell’insediamento di Conza della Campania si svolgerà la rievocazione storica, del 216 a.c., della consegna di Compsa, da parte di Stazio Trebio, al generale Annibale dopo la battaglia di Canne. La manifestazione ripropone un episodio storico narrato da Tito Livio nell’Ab Urbe Condita.
Il calendario della due giorni oltre a prevedere il seminario “Compsa e l’Appia”, sarà arricchito da manifestazioni teatrali, rievocazioni storiche e degustazioni delle pietanze dell’epoca. Il tutto si svolgerà tra il vecchio e il nuovo abitato di Conza della Campania.
L’evento finanziato con fondi Europei e Regionali (POC – Campania 2014-2020)e FSE) al Comune di Conza, fornisce il palcoscenico ideale per la realizzazione di un convegno-seminario a cui parteciperanno personalità illustri nel campo scientifico – storico dell’epoca Sannitico – Romana, organizzato dall’Associazione giovanile gioventù conzana nell’ambito del progetto G.I.O.I.A. del bando benessere giovani – organizzaziamoci.
La rievocazione storica ripropone uno spaccato degli eventi che nel 216 a.c. coinvolsero la città romana di Compsa durante la seconda guerra punica. La storia narra che Annibale dopo la vittoriosa battaglia di Cannae si diresse vero Compsa con l’obiettivo di impossessarsi di quest’importantissima avanguardia che considerava un nodo strategico cruciale per sferrare il colpo decisivo a Roma nel Sud Italia.
Tale idea prese corpo nella mente del generale cartaginese in quanto un nobile Conzano di nome Stazio Trebio, di famiglia e fazione avversa ai Romani, ribellandosi a Roma, gli mandò un ambasciatore promettendogli che gli avrebbe consegnato la città senza combattere. Quando i cartaginesi giunsero nei pressi della città trovarono un sito naturalmente forte, ben fortificato, ed un popolo, quello dei Irpini, di origine Sannitica, da sempre avverso al dominio Romano. Questo scenario convinse Annibale di sceglierla come magazzino di tutte le ricchezze depredate nel corso della sua campagna d’Italia, lasciando il fratello Magone ed un presidio sul posto. Ciò ha alimentato nei secoli successivi miti, leggende e tradizioni tramandate oralmente sulla presenza delle ricchezze di Annibale a Compsa, che ancora oggi fomenta i sogni di cercatori di tesoro che giungono da ogni parte del mondo. La rievocazione avrà dei connotati fortemente innovativi in quanto si è pensato di coinvolgere attivamente gli spettatori nelle vicende oggetto del racconto. Essi, infatti, saranno delle vere e proprie comparse che, vestiti con abiti d’epoca, e guidati dagli attori della compagnia teatrale coinvolta nel progetto, marceranno come fece a suo tempo l’esercito cartaginese dal nuovo insediamento di Conza della Campania verso la città vecchia dove avverrà il rito della consegna delle chiavi della città da parte di Stazio Trebio.
Progetto G.I.O.I.A.
Il progetto prevede una serie di laboratori didattico culturali, come quello che ha consentito la nascita della Web-Radio radiographia 8.0 e il laboratorio di ceramica “Ceramicando”. Tra le attività previste risaltano gli incontri di carattere culturale-scientifico-storico finalizzati a valorizzare e costruire l’identità di un Territorio rappresentato dalla storia dell’Hirpinia. La due giorni prevede appuntamenti in diversi punti dell’abitato. La rievocazione dell’accampamento e la marcia di Annibale da Conza a Kampsa ( Compsa in lingua Osca parlata dai Sanniti) , le rappresentazioni teatrali: GENS HIRPINO SANNITA-LA STORIA, HISTRIONES, STAZIO TREBIO: SANGUE RIBELLE, INCONTRO DI STAZIO TREBIO CON ANNIBALE, rievocazione gastronomica delle ricette di 2000 anni fa.
Infine a corredo degli appuntamenti il seminario “ Compsa e l’Appia – la Regina delle Vie tra Passato e Futuro”. All’incontro, organizzato dall’Associazione Gioventù conzana, prenderanno parte il sindaco di Conza della Campania Luigi Ciccone, i moderatori dott. Enrico Indelli e prof. Roberto Grassi, i relatori: prof Vittorio Saldutti, porf. Ugo Chiocchini, mons. Tarcisio Gambalonga, dott. Fabrizio Vistoli, dott. Vincenzo Di Giovanni, prof. Maria Antonietta Sbordone, dott. Francesco Todisco, dott. Gerardo Capozza e la dott.sa Dora Di Francesco.