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L’Asi e Solofra, realtà o idillio? Il mondo della concia si divide

L'area industriale di Solofra

Solofra – A distanza di sei anni, il distretto di Solofra entra nuovamente a far parte del direttivo del Consorzio Asi di Avellino, l’Ente sovracomunale che gestisce 12 aree industriali (servizi e formazione professionale) in Irpinia tra cui anche quella della concia. Era il 2009 quando l’allora primo cittadino Antonio Guarino (al tempo in quota Pd) entrò nel CdA dell’Ente di via Capozzi presieduto da Pietro Foglia (oggi presidente del Consiglio regionale campano). Ieri mattina l’ingresso nel direttivo dell’attuale fascia tricolore di Solofra, Michele Vignola, la cui nomina però potrebbe avere vita breve stante la presunta incompatibilità di carica del sindaco negli Enti sovracomunali campani in virtù delle Legge regionali 39/2013 e ‘Campania Zero’ del 2012.

Anche all’epoca, comunque, non mancarono le polemiche – politiche in primis –sull’opportunità o meno di sostenere la presenza del Comune di Solofra nel Consorzio. Va ricordato come con l’Asi, il distretto della concia – ma più in generale la comunità di Solofra – ha sempre vissuto un rapporto conflittuale. Con l’incedere della crisi economica e dopo l’esplosione dei disagi dovuti alla grave crisi idrica che sta colpendo la fascia solofrana-montorese in seguito alla presunta contaminazione da Tce della falda acquifera, le problematiche connesse al rapporto tra Asi e Distretto della concia si ripropongono.

Per Michele De Maio, esponente dell’Unic, “… Solofra e il suo Distretto devono avere a pieno diritto un rappresentante nel Consorzio Asi ma è bene che al più presto venga valutata la posizione di Vignola e la sua presunta incompatibilità in seno al CdA dell’Ente. La nostra area industriale deve sicuramente collaborare in un più ampio disegno e camminare insieme al Consorzio Asi poiché da soli non si va da nessuna parte”.

Più critica, invece, la posizione di Angelo Sari, espressione dell’Unione Industriali: “Sinora è stato fatto tanto rumore per nulla – ha detto – L’Asi ha fatto tanto in passato ma di benefici se ne sono visti ben pochi, specie negli ultimi anni. Occorre che i processi vengano semplificati, normalizzati, come ad esempio nel caso dei cambi d’uso in area Asi, tematica quest’ultima tuttora rimasta irrisolta”.

Per Lucio Guarino del Cna “… occorre seriamente cominciare a considerare l’uscita di Solofra dal Consorzio Asi e di pensare ad un più ampio ragionamento di Distretto che tenga conto dei vicini Comuni di Montoro e Serino. Come classe imprenditoriale, non abbiamo mai beneficiato della presenza del nostro Comune nell’Asi”. Sulla nomina di Vignola: “Le questioni del Distretto erano in cima al suo programma elettorale ma dall’elezione a sindaco non ha mai nominato un assessore all’industria ne ha messo in moto meccanismi per far funzionare il distretto”.

Per Giuseppe Colucci, direttore dell’Api Irpinia, “… è di primaria importanza dirimere la questione della presunta incompatibilità della nomina di Vignola nel CdA. Solo successivamente potremo esprimere un giudizio sull’opportunità o meno per Solofra di far parte del Consorzio”.

SINDACATI ALL’ATTACCO – Vanno giù duro i sindacati. Così Franco Fiordellisi, segretario provinciale della Filctem Cgil: “L’elezione dei nuovi membri nel CdA dell’Asi rappresenta uno strappo alla democrazia per via delle criticità emerse sulla presunta incompatibilità tra la carica di sindaco e componente dirigenziale dell’Ente. Al di là della nomina di Vignola, è impensabile che controllore e controllato possano essere la stessa persona. Tutto ciò non dispone bene complessivamente ai fini di un ragionamento a favore del Distretto dove tante volta la stessa Asi ha fatto finta di non vedere rispetto alle tante problematiche emerse. Se ha ancora senso per il Distretto di Solofra far parte dell’Asi? Sono sempre stato a favore dei consorzi associativi purchè questi non diventino consorterie. E’ chiaro però che quando vengono usati soldi pubblici, gli Enti sono chiamati in primis a rispettare le leggi e quanto accaduto all’Asi lascia sconcertati”.

Per Giovanni Esposito della Femca Cisl, “… ad oggi non c’è stata una politica di sviluppo da parte dell’Asi per il Distretto di Solofra. Se oggi la nomina di Vignola all’Asi, al netto della presunta incompatibilità, riuscirà a rimettere Solofra al centro dell’attenzione dell’Asi allora ben venga. Sinora il Consorzio ha sempre guardato alle altre aree industriali dell’Irpinia, lasciando l’area di Solofra sola nel proprio degrado. So che gli imprenditori della concia stanno ragionando negli ultimi tempi sull’opportunità o meno di uscire dall’Asi – ha concluso Esposito – è bene allora aprire formalmente questa discussione per dare al Distretto della concia la possibilità di compiere un salto di qualità”.

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