Lapio, tornano le “Luminarie”. Il sindaco Lepore: “Porte aperte a fedeli e turisti”

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Marco Grasso – E’ conto alla rovescia a Lapio per il tradizionale appuntamento delle “Lumanerie”. Ogni 25 novembre, nel suggestivo centro irpino, si celebra Santa Caterina, principessa egiziana condannata a morte da Massimo Daia, governatore d’Alessandria. “La ricorrenza rappresenta un momento di partecipazione particolarmente sentito in paese”, precisa il sindaco Trisa Lepore. “Anche per questo abbiamo pensato di inserire l’evento in un programma regionale più strutturato finanziato dal Poc che, rispetto al passato, quando si era scelto di puntare esclusivamente sul “Fiano Love Fest”, guarda alla promozione del nostro territorio e della nostra comunità lungo tutto l’anno con una serie di appuntamenti di grande richiamo ed interesse”.

Tra questi, dopo la suggestiva e coinvolgente festa della vendemmia in piazza, c’è anche l’appuntamento di domenica con la solenne processione per le vie del paese. Ogni quartiere costruisce le sue “Lumanerie”, i falò che verranno accesi al passaggio della processione che partirà alle 19 dalla Chiesa dedicata a Santa Caterina V.M.

“La processione si snoderà tra le vie del paese intervallata da piccole pause di alcuni istanti per attendere l’accensione dei fuochi”, racconta don Francesco, il nuovo parroco del paese. “E’ un appuntamento molto sentito che coinvolge tutti i quartieri. Una tradizione che richiama fedeli e visitatori anche dal resto della provincia, a conferma della forte sensibilità religiosa della comunità”.

Nella Chiesa di Santa Caterina è custodita una Pala secolare recentemente restaurata raffigurante il martirio della Principessa egiziana condannata a morte da Massimo Daia, governatore d’Alessandria, su di una ruota dentata. Tuttavia, lo strumento di tortura e condanna si ruppe e Massimino fu obbligato a far decapitare la santa.

Secondo una leggenda posteriore, il suo corpo fu trasportato dagli angeli sul monte Sinai. In questo luogo, nel VI secolo, l’imperatore Giustiniano fondò il monastero che porta il nome della Santa. La tradizione risale al tempo di Riccardo I Filangieri, Crociato al seguito di Federico II, il quale portò in paese una reliquia della Santa, oggi conservata in un artistico busto ligneo del XVI secolo donato dalla stessa famiglia Filangieri.

“Sarà un’occasione di aggregazione e incontro in una comunità che vuole aprirsi sempre più all’intera provincia nel segno dell’ospitalità. Turisti e visitatori – continua il sindaco – potranno ammirare e conoscere il nostro patrimonio storico-artistico e le nostre tradizioni enogastronomiche. Le chiese rappresentano sicuramente un’attrattiva importante, soprattutto in prossimità del Natale con l’esposizione di bellissimi presepi ottocenteschi”.

A seguire, in piazza Sant’Antonio, si potranno degustare piatti tipici e vini locali. Il tutto sarà allietato dalla musica popolare a cura di “Umberto show”. Durante la serata la Pro Loco Lapiana premierà il falò più “luminoso”.

L’attenzione della locale amministrazione è rivolta naturalmente anche alle imminenti festività natalizie. Tre gli step previsti nel calendario degli eventi: si parte l’8 dicembre con i canti gospel e l’illuminazione del paese e del ponte Principe. Il 16 dicembre è invece previsto l’arrivo del treno storico Avellino-Rocchetta e l’esibizione della nuova Compagnia di Canto Popolare. L’ultimo appuntamento clou è per il 23 dicembre con alcune rappresentazioni teatrali.