Il Lanusei è su un altro pianeta: Avellino, serve il piano B

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di Claudio De Vito – E adesso non resta che prendere atto di una realtà complicata, anzi compromessa, con scenari futuri da riprogrammare. L’Avellino non è sceso in campo, ma ha incassato un altro duro colpo dal Lanusei volato a +10 in vetta alla classifica del girone G. I sardi hanno battuto in scioltezza anche il Monterosi, lanciando un segnale di fuga definitiva alle dirette inseguitrici ferme al palo.

Il tris della formazione di Aldo Gardini sa di sentenza capitale rispetto alle velleità di rincorsa dei biancoverdi che hanno sì una gara da recuperare come il Trastevere, ma che allo stesso tempo si ritrovano davanti un avversario in pieno galoppo verso la C. Il dominio del Lanusei appare infatti incontrastato. Gli esami con Sassari Latte Dolce e Monterosi sarebbero stati indicativi ai fini di valutarne l’effettiva tenuta e alla fine sono stati superati col massimo dei voti.

I biancorossoverdi si sono fatti trovare preparati anche dopo la sosta. Nessuna sbavatura, nessun segno di cedimento nel momento clou della stagione. A febbraio un paio di scricchiolii proprio nel confronto diretto coi lupi e poi a Cassino alla 28^ giornata, ma l’Avellino non ne ha saputo approfittare cadendo sul campo del Latte Dolce. Poteva essere la svolta. Una svolta che Morero e compagni non sono stati mai capaci di mettere in pratica.

Ora l’Avellino proverà comunque a vincerle a tutte continuando a sperare in passi falsi davanti a sé. Il realismo però impone di guardare altrove, ovvero alla proiezione dei playoff che a questo punto diventano fondamentali per ottenere il salto di categoria. Non sul campo perché gli spareggi LND consentono soltanto di ambire all’ammissione in C. E’ quello che volgarmente viene definito ripescaggio, concetto che deprime i tifosi biancoverdi.

L’ammissione però andrebbe piuttosto inquadrata come un diritto che il sistema del calcio moderno attribuisce sulla base di criteri misti, di campo e di contorno. Può non piacere l’idea, ma non si ruba nulla né tantomeno si scavalca indebitamente qualcuno. Al netto della spaccatura di opinione sull’argomento, è utile ricordare che per ambire all’ammissione bisognerà vincere i playoff. E sarà altrettanto utile in tal senso chiuderà la regular season al secondo posto per giocare semifinale (12 maggio) e finale (19 maggio) in casa col vantaggio del miglior piazzamento (soltanto i tempi supplementari previsti in caso di parità al 90′).

Senza addentrarsi troppo in quelli che potrebbero essere gli scenari altamente imprevedibili dell’estate (posti vacanti in C, graduatoria delle vincitrici dei playoff di D con annesse possibili rinunce), il piano B dell’ammissione presenta comunque le sue insidie. Se pure infatti l’Avellino dovesse superare l’ostacolo playoff, bisognerebbe fare i conti con le tempistiche dilatate per l’ufficializzazione del salto di categoria per la porta di servizio con inevitabili ricadute sulla programmazione per l’annata 2019/2020. Effetti collaterali di una domenica di sosta amara. Come la realtà con la quale la Calcio Avellino si ritrova a fare i conti.