Langastro (Pd) attacca il direttorio: “Se pensano di poter fare ciò che vogliono, io lo contesto”

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Scoppia il “Caso Direttorio” nel Pd provinciale irpino.

A poche ore dall’arringa di Matteo Renzi per il sì al Referendum Costituzionale al Teatro Gesualdo, Michele Langastro, storico riferimento del Pd irpino con un lungo passato da amministratore (trent’anni consigliere comunale a Santo Stefano del Sole e per un decennio Presidente della Comunità Montana Serinese Solofrana), accusa il cerchio magico De Luca-Paris-D’Amelio-Famiglietti d’immobilismo ed incita la base Pd a smuovere le acque e a voltare pagina dopo questa fase transitoria:

“Siamo arrivati al limite, abbiamo dato molta fiducia a questo direttorio ma politicamente siamo arrivati al di sotto della decenza. Cerchiamo di riscattare questa fase fatta di assoluto immobilismo, il mio non è un attacco personale: non c’è assolutamente nessun ritorno sul territorio di questa attività”.

Langastro assicura di avere l’appoggio di molti amministratori Pd:

“Mi auguro che ci sia un ritorno alle regole, è stato sfiduciato un segretario (De Blasio, ndr) che nel bene o nel male faceva il proprio dovere e che secondo me stava portando ottimi risultati. E’ stata fatta una defenestrazione basata su prese di posizioni di qualcuno, ci si trincerava dietro una ricerca di un’alternativa che sicuramente non è questa”.

“Ci organizziamo come corrente di pensiero – conclude il dirigente Pd – non ho nulla di personale contro i membri del direttorio. Dico solo che il partito non può essere gestito in questo modo. Il direttorio ha fallito e lo abbiamo visto nelle vicende del Comune di Avellino e di altri Enti. A breve si deciderà per le liste alle Provinciali, non c’è stata nessuna riunione con i vari consiglieri comunali Pd per indicare un percorso. Se pensano che possono fare quello che vogliono, io lo contesto. L’intento è di fare al più presto il Congresso o trovare una soluzione diversa. Certo è che se gli attori principali sono sempre gli stessi e se pensano soltanto a garantire posizioni personali, non si fa il lavoro per il cittadino”.