L’allarme – Gli italiani spendono troppo in medicine

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Gli italiani spendono troppo in farmaci. Una spesa per medicine di 410 euro l’anno per ogni cittadino, con quelli utilizzati per il sistema cardiovascolare al primo posto (una spesa di oltre 5 miliardi su un totale di 24,4 miliardi, somma di spesa pubblica, che copre il 75%, e privata). Sono le cifre che emergono dal Rapporto Nazionale Osmed (Osservatorio sul farmaco) relative al 2008, presentato questa mattina all’Istituto Superiore di Sanità, a Roma. Si tratta della più completa e analitica raccolta e interpretazione dei dati sulla spesa farmaceutica (farmacie, ospedali, Asl, spesa pubblica e privata) ormai giunta al suo nono anno (si cominciò nel 2000).
Italiani “malati di cuore”, ma anche con problemi gastrointestinali (13% della spesa), ansiosi o depressi o con malattie legate al Sistema nervoso centrale (12,1% ). Nella classifica seguono gli antimicrobici (11%) e gli antitumorali (sempre 11%). Il Rapporto segnala anche le categorie maggiormente a carico dei cittadini: i farmaci dermatologici (per l’88% del costo), i farmaci genito-urinari ed ormoni sessuali (54,5%) e i farmaci dell’apparato muscolo-scheletrico (54,3%).
ALLARME CONSUMI – Aumenta dal 2000 il consumo farmaceutico (dal 2007 al 2008 del 4,9%): ogni mille abitanti sono state prescritte 924 dosi di farmaco al giorno (erano 580 nel 2000). Un aumento del 60%. Una totale differenza tra prescrizione e patologie, con differenze macroscopiche tra le Regioni con Lazio, Calabria, Campania, Sicilia ai primi posti.

CALABRESI AL TOP – La Calabria, con 277 euro pro capite, spende di più in farmaci rimborsati dal SSN, la Provincia di Bolzano spende meno di tutti, con 149 euro ogni persona. Solo i farmaci del sistema respiratorio e degli antineoplastici, fanno registrare una diminuzione delle dosi prescritte rispetto al 2007. Le statine, come anticolesterolo, continuano ad essere il sottogruppo a maggior spesa (15,4 euro pro capite) con un aumento del 15% delle dosi ma una diminuzione del 5,8% della spesa, seguite dagli inibitori di pompa (gastriti, ulcera,, reflusso: 14,2 euro pro capite).

LA PIU’ PRESCRITTA – La sostanza più prescritta nel 2008 è stato l’antipertensivo Ramipril, un ace-inibitore (43,9 dosi ogni mille abitanti). Altre sostanze rilevanti per consumo sono l’acido acetilsalicilico usato come antiaggregante piastrinico (40,5/1000) e l’atorvastatina contro l’ipercolesterolemia, fattore di rischio per eventi cardiovascolari (27,7 dosi/1000 abitanti). Per i generici-equivalenti, nelle varie forme, la prescrizione, che all’inizio dell’anno 2002 si attestavano al 13% delle dosi per mille abitanti, si è arrivati nel 2008 il 43% delle dosi. Si tratta della normale evoluzione del mercato, dove le scadenze dei brevetti permettono l’immissione sul mercato appunto dei generici, con costi ridotti almeno del 20 per cento.

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